lunedì 30 settembre 2024


23/12/2011 15:05:51 - Manduria - Attualità

Rigettato anche il corso di una società salentina

 
Ancora una sentenza favorevole a Regione Puglia, Acquedotto Pugliese e Comune di Sava nella lunga querelle sul depuratore consortile.
Dopo le ordinanze di rigetto delle varie istanze cautelari proposte dal Comune di Manduria innanzi al Tar Bari, al Tar Lazio e al Consiglio di Stato, martedì scorso il Tar Lazio ha rigettato anche la domanda cautelare proposta da una società salentina, la Iole Immobiliare srl, proprietaria di una vasta area oggetto di espropriazione da parte della Regione per la realizzazione delle infrastrutture relative al depuratore.
All’udienza innanzi al Tar Lazio, si sono costituiti la Regione Puglia, l’AQP ed il Comune di Sava per contestare le ragioni della società ricorrente, che si opponeva alla realizzazione del depuratore, chiedendo la sospensione di tutti gli atti amministrativi relativi all’iter procedurale sfociato nel provvedimento di compatibilità ambientale dell’opera approvato dalla Regione.
Il Comune di Sava, che è l’unico tra i comuni interessati ad aver sinora sostenuto nelle varie sedi giurisdizionali la fattibilità dell’opera e la necessità di un immediato avvio dei lavori, si era costituito anche in questo giudizio con l’avv. Gianluca D’Oria.
L’avv. D’Oria ha sostenuto la piena legittimità del progetto di valutazione d’impatto ambientale e dei decreti di occupazione anticipata degli immobili su cui dovrà essere realizzato il depuratore, dimostrando l’infondatezza delle censure mosse dalla Iole immobiliare alla regolarità dell’iter di approvazione del progetto seguito dalla Regione.  
Il Tar Lazio, “dato atto che le doglianze anzidette non rivelano profili di fondatezza respinge la richiesta e condanna la parte ricorrente al pagamento delle spese inerenti la presente fase cautelare, in favore del Commissario delegato per l’emergenza ambientale in Puglia, nonché di Acquedotto Pugliese S.p.A., entrambi costituitisi in giudizio, in ragione di cinquecento euro per ciascuna delle parti predette”.
Il tenore delle pronunce finora rese sulla vicenda depuratore nei vari giudizi innanzi ai TAR e al Consiglio di Stato, e tutte favorevoli al Comune di Sava e alla Regione, lascia intendere come i giudici abbiano voluto, già in questa fase cautelare, anticipare in un certo senso gli esiti del futuro giudizio di merito, e ciò sulla base del principio della prevalenza dell’interesse pubblico alla realizzazione dell’opera rispetto agli interessi fatti valere dai ricorrenti. Nonostante le tante rassicurazioni (almeno sulla possibilità di valutare una soluzione alternativa allo scarico a mare) dell’assessore regionale Amati.










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