lunedì 30 settembre 2024


04/01/2012 12:25:21 - Manduria - Attualità

Il parere del presidente di Ascom-Confcommercio, Dario Daggiano

 
Non alletta i commercianti la possibilità di liberalizzare gli orari d’apertura dei negozi, introdotta con il decreto “Salva Italia” dal presidente del Consiglio Monti. La crisi economica e il calo dei consumi consigliano, infatti, prudenza. L’apertura libera durante tutto il giorno e persino durante le giornate festive comporterebbe delle spese supplementari, che i commercianti temono di non riuscire a coprire.
«Attendiamo il decreto attuativo prima di prendere una posizione definita su questo provvedimento. Certamente questa prospettiva non ci entusiasma più di tanto…» afferma Dario Daggiano, presidente della sezione di Manduria di Ascom-Confcommercio. «Ascolteremo, chiaramente, la base, ma credo che già ci sia un indizio che consenta di interpretare la volontà dei commercianti: esiste una legge che offre la facoltà di stare aperti una domenica al mese per undici mesi all’anno. Se si escludono i mesi estivi e, quasi certamente, domenica prossima (in quanto è il primo giorno festivo dopo l’avvio dei saldi), qui a Manduria i negozi preferiscono restare chiusi».
L’apertura domenicale, dunque, è stata di fatto già bocciata dai commercianti di Manduria. Ma il decreto Monti contempla anche la possibilità di non osservare più la chiusura pomeridiana.
Il presidente della sezione di Ascom-Confcommercio di Manduria, Dario Daggiano offre ulteriori spunti di discussione.
«Il periodo di crisi economica sta colpendo notevolmente il comparto commerciale. Nella nostra città i dati sono sconfortanti. Nella settimana che ha preceduto quella di Natale i commercianti hanno registrato, mediamente, il 50% in meno di incassi rispetto allo scorso anno. Un vero e proprio crollo dei consumi, insomma.
Anche coloro che speravamo di recuperare i mancati guadagni durante la settimana di Natale sono rimasti delusi: gli incassi in questa settimana si sono infatti attestati su quelli dello scorso anno. Non c’è stato, insomma, nessun recupero.
Ora si spera di incassare qualcosa in più con i saldi, che inizieranno domani. Ma c’è tanta roba nei magazzini, che non si potrà mai più vendere a prezzo pieno. Gli operatori, quindi, hanno sopportato cospicui investimenti per prenotare per tempo le collezioni di moda per questo inverno, ma ora rischiano di liquidare la merce solo attraverso gli outlet.
Questo è il quadro. Se si esclude la prima domenica dei saldi, allora, è conveniente incrementare le spese (non solo del personale), per rischiare di non vedere aumentare proporzionalmente gli incassi?».
Una decisione in merito sarà presa, quindi, nelle prossime settimane. Sfruttando i 90 giorni di tempo che la legge concede alle Regioni per i provvedimenti consequenziali.
«Dopo aver consultato la base, chiederemo un incontro all’Amministrazione Comunale, nel corso del quale esporremo la nostra decisione definitiva» annuncia Daggiano.
Amministrazione Comunale che, a sua volta, attende di conoscere l’orientamento dei commercianti e dei consumatori.
«Non c’è stato ancora nessun incontro con i rappresentanti del comparto commerciale» conferma il sindaco di Manduria, Paolo Tommasino. «Nei prossimi giorni ci confronteremo con tutte le categorie interessate (comprese quelle dei consumatori), per poi sintetizzare le posizioni e decidere nel merito di questo decreto voluto dal nuovo presidente del Consiglio Monti, cercando una mediazione fra le parti. Sarà importante ascoltare anche gli orientamenti della Regione Puglia».
Non bisogna però dimenticare che, in caso di assenza di adeguamento da parte delle Regioni, le nuove norme devono essere applicate senza dilazioni.










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