lunedì 30 settembre 2024


09/01/2012 11:30:21 - Manduria - Attualità

L’intervista a Grazia Misseri, rappresentante dell’Ascom-Confcommercio

 
Non vi sono ancora proiezioni attendibili, ma la stagione dei saldi invernali dovrebbe caratterizzarsi da una flessione, rispetto alla scorsa stagione, di almeno il 20% degli introiti. I commercianti di Manduria, anche se, per poter esprimere un giudizio più verosimile, attendono i dati del primo fine settimana di saldi, sono pessimisti.
«Temiamo che anche a Manduria si registrerà il trend previsto su scala nazionale» afferma Grazia Misseri, titolare di un negozio di abbigliamento lungo l’asse commerciale centrale della città, anche nella sua veste di vice presidente della sezione di Manduria dell’Ascom-Confcommercio. «I dati della nostra organizzazione riferiscono di un calo stimato del 20% rispetto allo scorso anno. Dati che, in media, crediamo saranno molto verosimili. Al momento non abbiamo altri dati da raffrontare con il passato, in quanto la giornata dell’Epifania è andata male anche per le avverse condizioni meteorologiche. Speriamo di recuperare qualcosa in questo fine settimana, il primo, quello determinante, della stagione dei saldi».
Le premesse, legate alle vendite nella fase pre-natalizia, sono sconfortanti.
«L’intero settore commerciale ha registrato preoccupanti flessioni. Le vendite della prima settimana di dicembre sono state scoraggianti: c’è chi ha raggiunto il 50% di diminuzione degli incassi rispetto allo stesso periodo del 2010. Una leggera ripresa c’è stata nella settimana che ha preceduto il Natale, ma il confronto con l’anno precedente è stato comunque negativo: in media il 20% in meno. Addirittura anche il settore degli alimentari ha registrato una flessione nella nostra città: in media il 18%. Il calo delle vendite in questo settore a Manduria non si verificava dal 1991…».
La rappresentante di Ascom-Confcommercio offre una lettura delle cause di questo crollo dei consumi.
«Il calo dovrebbe essere legato all’incertezza sul futuro economico: la gente risparmia oggi perché non sa cosa l’attende domani» è l’opinione di Grazia Misseri. «In fin dei conti, gli effetti della manovra varata da Monti non si sono ancora sentiti».
E all’orizzonte c’è lo spauracchio della liberalizzazione degli orari di apertura.
«Questa misura potrebbe finire per condizionare le abitudini degli italiani, che potrebbero attendere il fine settimana per le compere. In tal modo, sarebbero estremamente penalizzati i piccoli negozi, quelli, ovvero, a gestione familiare o che comunque non hanno la turnazione del personale».










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