lunedì 30 settembre 2024


13/01/2012 11:58:32 - Manduria - Attualità

Si tratta di un piattino, una trozzella, due unguentari, tre lucerne e due coppette del IV-III secolo avanti Cristo

 
Nuovi reperti di epoca messapica sono venuti alla luce in un’area attigua alla zona archeologica di Manduria. Si tratta di un piattino, una trozzella, due unguentari, tre lucerne e due coppette del IV-III secolo avanti Cristo, che componevano il corredo funerario di una tomba individuata grazie ai saggi di scavo preventivi che l’azienda specializzata diretta da Gregorio Tarentini sta eseguendo in via per Lecce, angolo via Portalupi, zona che sarà poi interessata dalla posa in opera delle condutture della rete del gas metano.
Ad una manciata di metri dal tratto di fossato ancora esistente in via per Lecce, che originariamente circondava la cinta muraria dell’insediamento dei messapi, sono venute alla luce, esattamente, quattro tombe. All’esterno della cinta muraria, infatti, vi è la vasta necropoli, buona parte della quale è ora inglobata all’interno del parco archeologico. Vi sono però delle aree che sono rimaste all’esterno della struttura che tutela e che dovrebbe valorizzare le testimonianze archeologiche della città, che non erano state ancora oggetto di scavi. Grazie all’opportunità scaturita dai lavori per la realizzazione della rete del metano e, in altre zone, della fogna bianca, nonché grazie anche alla sensibilità della Italgas (che sta sostenendo gran parte delle spese, chiaramente impreviste), negli ultimi mesi è stato possibile “ispezionare”, sotto la supervisione della Soprintendenza, gran parte del sottosuolo del centro della città.
Purtroppo, però, molte di queste tombe sono già state “visitate”, in passato, dai tombaroli. In tre delle quattro tombe di via per Lecce, ad esempio, non è stato trovato nulla.
Le attenzioni degli operai dell’azienda specializzata di Gregorio Tarentini, della Soprintendenza e dell’archeologo manduriano Gianfranco Dimitri (che ha il ompito della redazione della documentazione scientifica inerente gli scavi) si sono rivolte sulla quarta tomba, attigua alle precedenti. Inizialmente sembrava fosse stata manomessa anche questa. In realtà, i tombaroli non sono andati sino in fondo. In uno strato inferiore, è venuto alla luce, infatti, un ricco corredo funerario, unitamente a quattro crani e ad altri resti scheletrici. La presenza di una trozzella, corredo funerario utilizzato per le donne, lascia dedurre che almeno uno dei resti scheletrici appartenga ad una donna messapica.
I lavori di scavo stanno continuando per verificare se, nella stessa area, vi siano altre tombe.










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