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15/01/2012 09:25:03 - Salento - Attualità

Il 16 gennaio a Novoli si rinnova il rito della "bardatura” della fòcara, della benedizione degli animali del la solenne processione  in onore di Sant’Antonio Abate

 
La Fòcara “fuoco buono di Puglia, messaggero di pace nel mondo”, prima della grande accensione porta con sé gli antichi riti religiosi in onore di Sant’antonio Abate.
A Novoli (Lecce) la mattina del 16 gennaio sono tanti e diversi gli eventi cristiani che rendono questo appuntamento unico e davvero imperdibile. Riti che ormai non coinvolgono solo i novolesi ma anche i numerosi pellegrini e i turisti che giungono nella cittadina salentina per partecipare alla grande festa.
Momento significativo è quello della tradizionale benedizione del falò, presieduta dal parroco don Giuseppe Spedicato a cui partecipano le autorità civili e militari e il “Comitato di festa”, capeggiati dal sindaco di Novoli Oscar Marzo Vetrugno.  È questo il momento del secolare rito della "bardatura" che vede una catena umana issare sulla cima del falò l'immagine di Sant'Antonio Abate.
Nel primo pomeriggio della stessa giornata, sul sagrato della Chiesa di Sant’Antonio Abate, si celebra la benedizione degli animalie a seguire la solenne processione. Sant'Antonio è anche detto Santo del porcello, o più esattamente degli animali, perché la cultura popolare gli ha attribuito la facoltà di proteggere tutti gli animali da cortile e da stalla. Momenti importanti simboli di una fede antica e ancora genuina che anticipa la grande accensione del fuoco.
La “Fòcara” è un antichissimo rito nato per la Festa di Sant’Antonio Abate, patrono della città, che ancora oggi racconta dell’identità popolare di questa terra. Carico di simboli legati alla cultura popolare e contadina del territorio, il fuoco sacro e rigenerante della terraogni anno, da secoli, viene acceso la sera della vigilia della festa con una gragnuola di fuochi pirotecnici. Così il “fuoco buono di Puglia, messaggero di pace nel mondo” diventa universale simbolo di pace e di solidarietà. Un falò imponente di 25 metri di altezza e 20 metri di diametro, eretto con 60.70 mila fascine di tralci di vite raccolte nelle campagne del Salento e sapientemente assemblate con tecniche antichissime, tramandate gelosamente di padre in figlio. La festa comunica l’identità culturale di questa terra con un evento carico di simboli che raccontano e testimoniano la tradizione popolare e contadina del territorio intrisa di profondi valori religiosi.
Promossa da Regione Puglia, Provincia di Lecce e Comune di Novoli in collaborazione con numerosi partner pubblico-privati, la “Fòcara” è stata inserita tra i beni della cultura immateriale della Regione Puglia e partecipa alla catalogazione Ministeriale per il riconoscimento dell’Unesco quale Patrimonio Intangibile dell’Umanità, da valorizzare e tutelare.
Proprio per la promozione di questo patrimonio della tradizione popolare novolese è nata quest’anno la Fondazione Fòcara di Novoli con gli obiettivi di tutelare, conservare e tramandare nei valori e nei significati fondanti lo spirito della festa.
E’possibile guardare i tanti momenti della festa sul nuovo sito www.fondazionefocara.com.










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