lunedì 23 settembre 2024


20/01/2012 06:29:43 - Manduria - Politica

L’iniziativa è stata promossa da Giovani per Manduria

 
La circolare del dirigente dell’Area Amministrativa del Comune di Manduria, attraverso la quale si disponeva che qualsiasi richiesta di visione o di copia degli atti amministrativi sarebbe dovuta pervenire sul suo tavolo, è oggetto di una interrogazione parlamentare rivolta al presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro della Pubblica Amministrazione e la Semplificazione Patroni Griffi dai sei deputati radicali.
L’iniziativa è partita dal movimento “Giovani per Manduria”.
«La ragione di questa disposizione concernente l’accesso agli atti, come si legge dal testo della circolare, sarebbero i motivi di riservatezza» è la premessa di un comunicato di “Giovani per Manduria”. «Ma come si può parlare di riservatezza in riferimento ad atti di interesse pubblico? In secondo luogo, la circolare parla di atti in modo generico, senza operare alcuna distinzione tra quelli che potrebbero legittimamente essere limitati all’accesso e quelli, la cui conoscenza spetta invece a tutti i cittadini.
La disposizione ci è sembrata da subito illegittima perchè lesiva della libertà di informazione e contraria al principio stesso della trasparenza degli atti amministrativi, più volte richiamato dalla legge, nonchè del sacrosanto diritto di ogni cittadino di partecipazione alla vita amministrativa».
“Giovani per Manduria” hanno chiesto, tempo fa, la revoca della circolare.
«Nel Consiglio Comunale svoltosi successivamente alla nostra denuncia, di fronte alle rimostranze dell’opposizione, il presidente del Consiglio Comunale affermò che i consiglieri comunali sarebbero stati messi nelle condizioni di accedere liberamente agli atti, predisponendo anche un luogo appositamente adibito alla consultazione, ma dichiarò anche che “quello che ha scritto il Dirigente per quanto riguarda i cittadini è sacrosanto, noi lo sottoscriviamo e lo porteremo avanti”. Di fronte al perseverare di questo atteggiamento autoritario da parte dell’Amministrazione, abbiamo scelto di percorrere altre strade».
Ecco quindi l’idea dell’interrogazione parlamentare.
«Secondo noi, un abuso di tale portata ai danni dei cittadini e del loro legittimo diritto di legittimo di partecipazione democratica in virtù della salvaguardia del principio trasparenza amministrativa, non poteva limitarsi ad una semplice denuncia di respiro locale.
La decisione di rivolgerci ai Radicali è il frutto di due considerazioni. Innanzitutto perchè non sono una forza politica rappresentata nel nostro territorio ed essendo noi un movimento civico, abbiamo così potuto salvaguardare la nostra autonomia dai partiti operanti a Manduria. Poi perché, mostrando da sempre particolare attenzione nei confronti della tutela dei diritti sociali e di informazione, avrebbero potuto valutare le nostre istanze con maggiore attenzione».
L’interrogazione è stata presentata il 10 gennaio scorso dall’on. Elisabetta Zamparutti e firmata da tutti e sei i deputati radicali presenti alla Camera.
«Questa è per noi già una grande vittoria perchè abbiamo dimostrato che non siamo i soli a ripudiare una disposizione tanto ambigua e limitativa dei diritti dei cittadini e soprattutto che, pur essendo un piccolo movimento civico attivo esclusivamente sul territorio di Manduria, siamo riusciti a porre questa istanza presso la massima istituzione nazionale pur non avendo alcun rappresentante».










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