lunedì 30 settembre 2024


24/01/2012 15:37:03 - Manduria - Attualità

Le ragioni della pretesta degli autotrasportatori

 
Benzinai presi letteralmente d’assalto ieri a Manduria, come in tutta Italia, per il serrato botta e risposta tra le associazioni di categoria ed il governo Monti, relativamente alla liberalizzazione del prezzo del carburante, arrivato tra l’altro alle stelle, tanto da indurre le famiglie italiane ad un repentino taglio alle ore di riscaldamento, nonchè i nessi ed i connessi.
Nonostante i numeri dei giorni di astensione si rincorrano di momento in momento, per ora l’unica certezza è la chiusura dei distributori da ieri sera a venerdì prossimo, causa delle file di automobilisti che nel pomeriggio di ieri hanno provveduto a fare il pieno, stretti tra la morsa dei distributori in grado di garantire benzina e carburante, e quelle che nella mattina già affiggevano il sold out.
Tensione tra gli automobilisti per la corsa all’ultima goccia di carburante e che ha fatto registrare un’impennata nella vendita in una giornata pari a quella di un mese intero. Fondamentalmente due i motivi della protesta: da un lato il self service ad oltranza, che significherebbe stop agli operatori con nuove ondate di licenziamenti da parte delle compagnie petrolifere, e poi la liberalizzazione del prezzo della benzina, con abbattimenti di costi esosi che costringerebbero le stesse compagnie a chiudere, mancando la libera concorrenza sul mercato.
Lo sciopero dei benzinai si pone in coda ad una 15 giorni di infuocato confronto tra le associazioni dei tassisti, i farmacisti, gli avvocati colpiti dal pacchetto di liberalizzazioni previsto dalla manovra economica di Monti, e il premier per mantenere in vita l’Italia permettendole di boccheggiare in Europa a seguito dell’out out imposto dall’economia integrata dell’UE e questo, a dispetto di qualsiasi rassicurazioni dell’attuale governo tecnico, non pacifica gli animi degli Italiani, aggravati dai mutui per l’ottenimento di quelle licenze che oggi vengono inflazionate.
La recessione economica induce dunque al recupero di qualche sana abitudine che si scontra con la tendenza attuale del macchinone che sfreccia nei paesini dimostrando il suo essere fuori luogo in contesti paesaggistici in cui non è certamente giustificata la presenza e che dalla sera alla mattina producono ingorghi nel traffico e nel trovare il parcheggio, tant’è che stamane, la bicicletta o la passeggiata hanno fatto da freno all’occhio allo spreco.
Si tornerà forse ai vecchi tempi ? O cosa ........................?
 
Mimmo Palummieri










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