mercoledì 25 settembre 2024


26/01/2012 19:16:48 - Salento - Attualità

Intanto si lavora per evitare lo scempio ambientale

 
Ancora non si hanno notizie del giovane musicista di Alberobello imbarcato sulla Cruise Costa Concordia, Giuseppe Giacomo, da solo un mese sulla nave in qualità di membro dell’orchestra di bordo.
Nonostante il maltempo, e soverchiati dal serio pericolo di un affondamento negli abissi a 80 metri dal fondale, i sommozzatori, i sub e i palombari intensificano le ricerche almeno per restituire i corpi alle famiglie dei mancanti all’appello, avendo ormai perso le speranze di ritrovare in vita qualcuno dei 19 dispersi, tra cui la piccola Dayana, di soli cinque anni, imbarcata insieme a la papà cardiopatico, morto di infarto la sera del naufragio modello Titanic il 13 gennaio scorso.
Ieri i sommozzatori, che stanno aprendo una ad una le oltre 1500 cabine del cruise e stanno ispezionando in lungo e in largo, da prua a poppa la nave facendo brillare ordigni per agevolare l’ingresso negli ambienti soffocati dall’accumulo di detriti e mobili, hanno recuperato tre corpi di cittadini tedeschi che la polizia scientifica sta cercando di identificare per l’ormai avanzato stato di decomposizione dei corpi, con l’aiuto dei familiari.
Sono dunque 19 circa le vittime del naufragio, che conta anche un duro dazio per la Puglia che piange Maria D’Introno, la trentenne sposina di Corato in viaggio di nozze con il marito, gettatasi in mare nonostante la fobia dell’acqua, ma non scampata alla tragedia, ritrovata nei giorni scorsi con ancora addosso il giubbotto di salvataggio. Intanto, mentre le indagini continuano a fare il loro corso, le testimonianze dei passeggeri, i contenuti della seppur danneggiata scatola nera, i pareri degli esperti e le intercettazioni sembrerebbero inchiodare definitivamente il comandante Schettino alle sue esclusive responsabilità, forse affascinato e distratto dalle donne che lo circondavano, e vittima forse dello choc che gli avrebbe impedito di governare i soccorsi in prima persona proprio nel momento di maggiore bisogno, ritardando di oltre un’ora l’abbandono della nave per concordare una qualche versione con i vertici della Costa Crociere che, tra l’altro, gli hanno revocato il patrocinio legale.
Benchè non sia chiara la dinamica della manovra compiuta dal comandante attualmente agli arresti domiciliari per abbandono della nave e omicidio colposo plurimo, gli addetti ai lavori stanno provvedendo allo smaltimento del carburante a bordo a cui si aggiunge il carico di detersivi, oli e combustibili da cucina e quanto utile alla manutenzione della nave che rischia di provocare un danno ecologico con gravi ripercussioni all’isola del Giglio a vocazione turistica, già gravemente danneggiata dal naufragio ed in coda alla lunga fila di vittime da risarcire, profilo di una feroce guerra legale nei mesi prossimi.
La Puglia continua a sperare nel ritrovamento del corpo di Giuseppe, scomparso per aver ceduto il suo posto sulla scialuppa sulla quale stava per salire, ad un bambino, per quanto resti la speranza in un miracolo dell’uomo che rinacque dal mare.
Che paradosso! Uno salva un bambino, mentre chi...
 
Mimmo Palummieri










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