mercoledì 25 settembre 2024


26/01/2012 19:58:56 - Salento - Attualità

Mai più shoah, mai più follia

 
Torna l’annuale appuntamento con la Giornata della Memoria, come ormai da qualche anno il 27 gennaio, per ricordare gli oltre sei milioni di vittime dell’olocausto, strappate agli ebrei.
Si moltiplicano di anno in anno le iniziative per non dimenticare gli orrori della guerra e di un mondo in preda alla sua follia, sgabello ai piedi di Hitler.
Anche a Manduria rivive il ricordo della Shoah attraverso la memoria di una delle sue cittadine più illustri, Elisa Springer, che seppe portare la sua testimonianza di sopravvissuta allo scopo di far conoscere l0orrore dei lager.
Anche le reti ammiraglie Rai e Mediaset, a cui si aggiungono le varie testate più o meno note, fanno memoria di quel periodo della storia dell’umanità in HD, trasmettendo documentari capaci di condurre lo spettatore all’interno dei luoghi del terrore, mostrandoli in tutto il loro essere macchina di sterminio, recuperando dagli archivi restati orfani dei custodi al servizio degli ultimi aguzzini del terrore deceduti ormai, filmati, reportage, documenti e documentari ancora inediti che amplificano, se solo ce ne fosse bisogno, alla massa, lo sterminio degli ebrei, educando le nuove generazioni al rispetto del diverso, e investendole delle preziosa responsabilità di testimoniare la crudeltà di un periodo che non seppe riconoscere il freno alla umana e sconfinata crudeltà.
Naturalmente spetta alla scuola il ruolo di far conoscere al di fuori della retorica dei testi di storia, imbevuta ora del punto di vista dell’uno o dell’altro autore, la Shoah, per declinare nella prospettiva di una società multietnica solo a parole, una politica di moderna accoglienza del diversamente in patria.
Nonostante sino passati più di sessant’anni da quell’immane tragedia, permangono ancora per niente isolati casi di rivalsa alle 10, 100 e mille Shoah, che campeggiano sulle mura di chi si ritiene deputato al ruolo di polizia etnica, nella nostra società in cui non mancano gli appelli delle istituzioni e delle associazioni, al rispetto delle altrui civiltà.
Una speranza viene dei giovani che ormai siedono sui banchi di scuola e che sembrano, più di altri e meglio di altri, capire che diverso è meglio se quel diverso altro non è, se non il frutto della fantasia di chi ci ha creati, che evidentemente ci ha voluto sollevare dalla noia dell’omologazione, abbandonandosi a tutte le sfumature del colore della pelle e delle culture per sorprenderci con il trendy di volti e corpi, che portano su di sè, tutte le novità del mondo e che la tecnologia, ci aiuta a vivere dal di dentro nella propsettiva di un percorso virtuale che si confonde con quello introspettivo ed interiore. Mai più shoah, mai più follia.
 
Mimmo Palummieri










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