lunedì 30 settembre 2024


29/01/2012 18:55:23 - Manduria - Attualità

Si teme un nuovo sciopero che potrebbe iniziare da domani

 
Distributori già a secco per l’apertura del fine settimana dopo la quattro giorni di sciopero indetta dalle categorie dei benzinai e degli autisti dei tir per il caro petrolio e per il pacchetto sulle liberalizzazioni del Governo tecnico Monti.
Code costanti per contrastare la psicosi da motore in stato di siccità a confronto con lo spettro di una nuova ondata di scioperi che da febbraio in poi accompagneranno l’arrivo della bella stagione.
Forse da domani sera, si torna con lo stop ai carburanti con 10 giorni 10 di sciopero che in staffetta proseguiranno gli autisti dei tir che distribuiscono le automobili, mentre una tregua è stata concessa agli ipermercati, ai  mercati rionali e simili per l’arrivo di frutta e verdura, ormai desaparecidos sugli scaffali con buona pace dei clienti e di tutte quelle aziende come la Divella, la Fiat e la Coca Cola, da giorni in rosso per le materie prime e i pezzi di ricambio e quelli di produzione praticamente mancanti, per non parlare di fornai, pastifici a corto di farina.
Ieri apertura dell’anno giudiziario in museruola da Palermo a Bolzano per la protesta degli avvocati sempre per le liberalizzazioni del professore Monti con la diserzione della categoria e di quelli che pur scegliendo il presenzialismo alle cerimonie, si sono presentati imbavagliati.
Sud Italia in sommossa per la rivolta del Movimento dei forconi in Calabria, regione che ha acquisto l’eredità della Sicilia e che esporterà nel resto d’Italia per contrastare una riforma economica che colpisce i ceti deboli, da sempre inchiodati alla verità dalla busta paga che parla da sola alla rana dalla bocca larga, contro l’evasione fiscale di ricchi nullatenenti.
Insomma due mesi di botta e risposta tra istituzioni e poveri comuni mortali che proprio non ci stanno a pagare per la crisi europea di tasca propria dopo gli sprechi della mala politica di entrambi gli schieramenti.
Basta, basta, basta, questo il sintetico grido dei deboli, che magari non verranno invitati a mangiare le brioche come fece Maria Antonietta nel fronteggiare la richiesta di pane delle donne parigine alla vigilia della rivoluzione francese, ma che sicuramente dovranno scendere a patti con lo stomaco ed il frigorifero.
 
Mimmo Palummieri










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