lunedì 23 settembre 2024


06/02/2012 11:15:04 - Manduria - Politica

«Si utilizzino per potenziare la sanità della provincia, e, in particolare, per il “Giannuzzi”»

 
«I 215 milioni di euro, risparmiati dopo la revoca della partecipazione della Regione Puglia alla fondazione “S. Raffaele del Mediterraneo”, siano utilizzati per potenziare la sanità nella provincia di Taranto e, in particolare, per ampliare, in strutture e personale, l’ospedale “Giannuzzi” di Manduria».
Anche l’esecutivo dei Verdi di Manduria interviene nel dibattito in atto sulla destinazione dei fondi inizialmente stanziati per la costruzione del San Raffaele a Taranto.
«I 215 milioni di euro potrebbero costituire una sostanziosa boccata d’ossigeno per molte realtà penalizzate dal Piano di riordino della sanità pugliese» sostengono i Verdi di Manduria. «Già nei giorni scorsi, alcuni esponenti politici (Sala, Cervellera) dell’area ionica sono intervenuti ricordando che quei fondi, destinati a Taranto, a Taranto devono restare. Apprendiamo ora dalla stampa che l’assessore regionale Pelillo sarebbe in procinto di sottoporre alla giunta regionale una delibera volta a confermare la destinazione di quelle risorse alla realizzazione di un nuovo polo ospedaliero a Taranto. Si afferma, in quella nota stampa, che il nuovo intervento dovrà rispondere alle funzioni e al fabbisogno espresso nel Piano di riordino della rete ospedaliera».
Questa è invece la proposta dei Verdi.
«Ci sembra questa l’occasione giusta per sollecitare i consiglieri regionali, gli assessori regionali e i parlamentari di area ionica affinchè, sorvolando sulle distinzioni di colore politico, si impegnino collegialmente a riportare l’attenzione degli organi decisionali sulla situazione sanitaria del versante orientale della provincia, e in particolare sul nosocomio di Manduria, un presidio ospedaliero che dovrebbe essere ampliato e potenziato, in strutture e personale, proprio in virtù della sua collocazione geografica, che lo pone al servizio di un’utenza vastissima, che travalica gli stessi confini provinciali. Se un Piano di riordino si è reso necessario e deve comunque essere accettato, che esso risponda a criteri di equità e buon senso e non lasci priva di adeguate strutture ospedaliere una parte così cospicua di territorio».










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