domenica 29 settembre 2024


08/02/2012 19:10:12 - Manduria - Attualitą

Chi tutela i consumatori?

 
Chi tutela i consumatori?
E’ la domanda che spesso ci poniamo. Sono nate associazioni che hanno come obiettivo precipuo proprio quello di tutelare i consumatori. Vi è una trasmissione televisiva, cosiddetta di servizio, nata proprio per portare in evidenza le anomalie alla base di tante truffe ai danni dei consumatori.
Però, in alcuni casi, il consumatore si sente indifeso. Proprio come nella storia che stiamo per raccontarvi.
«Mi sono recato ad un distributore di benzina di Manduria nel primo pomeriggio» ci dice un signore di Manduria, di cui conserviamo l’anonimato. «La stazione di servizio era chiusa, ma era possibile fare rifornimento attraverso l’impianto di erogazione automatico. Ho inserito una banconota di 20 euro, peraltro nuova di stampa, in quanto appena ritirata, poche ore prima, dalla banca. L’ho inserita, ma l’impianto non mi ha erogato il corrispettivo in benzina, né mi ha restituito la banconota. Ho allora atteso che arrivasse, all’orario di apertura, il proprietario per render noto l’accaduto, controllando anche che chi è arrivato dopo di me non usufruisse pure dei miei 20 euro. Cosa che non è accaduta.
All’arrivo del proprietario, ho esposto l’accaduto, ma sin dalle prime battute ha iniziato a negare la veridicità delle mie tesi, sostenendo che l’impianto è perfetto e che non sarebbe stato possibile un episodio del genere. Per una questione di principio, non volendo passare per una persona truffaldina, essendomi sempre ispirato, nella mia vita, a principi di onestà e correttezza, ho insistito, ma non ho ottenuto niente, se non di rischiare di litigare con il proprietario. Quest’ultimo mi ha poi promesso che avrebbe fatto delle verifiche al mattino successivo, e, nel caso, mi avrebbe rimborsato.
Sono ritornato al mattino del giorno dopo, ma mi è stato detto nuovamente che l’impianto funzionava bene e che quindi non avrebbe potuto restituirmi i miei 20 euro».
Ma se, come sostiene il signore (e noi siamo convinti che questo concittadino manduriano sia sincero), quei 20 euro sono stati incassati dall’impianto senza erogare il corrispettivo quantitativo di benzina, non dovrebbe risultare l’anomalia?
«Mi sono rivolto alla Guardia di Finanza e ai Carabinieri, ma non li ho visti molto interessati a venire a capo di questa vicenda» ci racconta questo signore. «Forse perchè l’importo (20 euro) delle mie rivendicazioni è modesto. Ma la mia battaglia è di principio: perché i consumatori devono sempre soccombere? Perché non c’è nessuno che ci tutela, anche quando si tratta di importi modesti che ci sono stati sottratti ingiustamente?».
Difficile poter dare una risposta esaustiva a questo signore, che ha tutte le ragioni di questo mondo.
Ecco perché lanciamo l’appello alle organizzazioni dei consumatori (dalla Federconsumatori all’Associazione Difesa dei Consumatori, dall’Adiconsum ad Altroconsumo, sino all’Adusbef): c’è qualcuno che vuole sostenere l’istanza di un cittadino che si sente oppresso da in sistema che penalizza sempre i più deboli?










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