lunedì 23 settembre 2024


20/04/2009 11:08:59 - Sava - Attualità

Il furto scoperto da un vigilantes della Special Pol di Sava

 
 
Continua l’attività repressiva concretizzata dai carabinieri della Compagnia di Manduria, agli ordini del Luogotenente Giuseppe INGROSSO, che hanno tratto in arresto un 39enne di Sava per furto, a riprova dell’incessante e proficua attività repressiva posta in essere in quest’ultimo periodo.
Durante la scorsa notte, una guardia giurata dell’Istituto di Vigilanza “Specialpol” di Sava, durante il corso di un servizio di vigilanza, nel transitare in una delle strade del centro del comune savese, notava l’insolita presenza in strada di una giara di grosse dimensioni (comunemente chiamata in dialetto “capasone”), ridotta ormai in cocci, nei pressi dell’ingresso di un abitazione. Nel contempo la proprietaria dell’immobile chiedeva aiuto al vigilantes, atteso che il suo sonno era stato interrotto da alcuni rumori insoliti che avevano ormai segnalata la presenza dei ladri in casa, i quali nel contempo avevano già asportato la giara dall’interno della veranda, mandandola poi in frantumi durante il maldestro tentativo di trasportarla in strada. Tra l’altro non era da escludere che i malfattori in quel momento potessero essere ancora lì sul posto. A quel punto la guardia giurata non esitava a richiedere l’immediato intervento, attraverso il 112, di una “gazzella” del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Manduria, comandati dal Maresciallo Aiutante Francesco RECCIA. I militari giunti sul posto, dopo aver circondato l’immobile, coadiuvati dalla stessa guardia giurata e diretti dal Maresciallo Capo Giancarlo INGUSCIO, sono riusciti a bloccare, prima che questi si desse alla fuga, SOLOPERTO Tiziano, 39 enne di Sava, già noto alle forze dell’ordine per i suoi trascorsi penali, che veniva così tratto in arresto ed associato alla Casa Circondariale di Taranto, in via Speziale.
L’intera vicenda giudiziaria è stata seguita dal Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Taranto – Dott. Mario BARUFFA 
Per la donna la delusione che la giara rimaneva danneggiata irreparabilmente, nonostante la stessa l’avesse conservata con ogni cura trattandosi di un regalo del suocero defunto; per le forze dell’ordine, invece, il successo di aver comunque assicurato alla giustizia il malfattore che se lasciato impunito avrebbe comunque continuato a delinquere.










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