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18/02/2012 07:33:32 - Manduria - Politica

«Difenderò la mia dignità e la mia reputazione in ogni sede e con ogni mezzo, e di questo i miei detrattori potranno essere certi»

 
«Non sono indagato nell’ambito dell’operazione di polizia giudiziaria che, nei giorni scorsi, ha consentito l’arresto di numerose persone. Sono stato però oggetto di un feroce attacco giornalistico, del quale il responsabile dovrà rispondere al giudice».
Leo Girardi, medico ospedaliero e presidente del Consiglio Comunale di Manduria, replica con fermezza alle notizie di stampa diffuse da una sola testata locale, avvertendo l’esigenza di evidenziare la totale infondatezza di tali “insinuazioni”.
«Ho preso atto con vivo sconcerto dello squallido tentativo di coinvolgermi nell’inchiesta giudiziaria avviata dalla DNA di Lecce, posto in essere da un foglio locale» scrive, in una nota, il presidente del Consiglio Comunale di Manduria. «Stento a rinvenire adeguati termini verbali idonei a stigmatizzare simili bassezze sintomatiche di una spregiudicatezza e di una disonestà intellettuale sconfinate, ma mi preme sin da questo momento evidenziare che non rivesto la qualità di indagato nell’ambito della predetta inchiesta e mai potrei rivestire tale qualità per il semplice fatto che l’unico riferimento alla mia persona è costituito da un passaggio di una intercettazione telefonica nel corso della quale uno degli arrestati si augurava la mia elezione a consigliere comunale. Tutto qui!
Sulla base di tale insignificante circostanza, un individuo, che interpreta in maniera distorta la professione del giornalismo, ha costruito un feroce attacco alla mia persona, creando dal nulla dettagli e particolari del tutto inventati. E’ sin troppo evidente che la mia legittima reazione a tale rivoltante e disgustosa manifestazione di protervia non potrà limitarsi a questa iniziativa: difenderò la mia dignità e la mia reputazione in ogni sede e con ogni mezzo, e di questo i miei detrattori potranno essere certi».
Già durante la conferenza stampa, peraltro, i giudici presenti avevano rimarcato che alcuni episodi che riguardavano un paio di consiglieri comunali non rivestivano alcun rilievo di carattere penale. Sgombrando, sin dall’inizio, il campo da ogni possibile dubbio.
Il presidente del Consiglio Comunale Leo Girardi aggiunge poi un altro passaggio significativo per inquadrare meglio la vicenda.
«In Tribunale esistono, da anni, degli atti che chiariscono il rapporto, esclusivamente professionale, che intercorre fra il sottoscritto e Pietro Tondo, uno degli arrestati nell’operazione di polizia giudiziaria» aggiunge Girardi, eletto nel corso dell’ultima campagna elettorale amministrativa con un’omonima lista civica. «Sin dal 2000, infatti, Tondo mi ha nominato, ufficialmente, suo consulente di parte. Nomina che si è resa necessaria per elaborare una perizia medica sulle condizioni di salute dello stesso Tondo e, quindi, sulla sua compatibilità con il regime carcerario. Non ho mai avuto rapporti di natura diversa con Tondo e non credo possa configurarsi come reato l’auspicio di una persona sulla elezione di questo o di quel candidato».










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