lunedì 23 settembre 2024


07/03/2012 12:14:26 - Manduria - Politica

L’intervento della segreteria manduriana del movimento Italia Futura

 
«Quanto accaduto in questi giorni nella nostra città ci induce ad aprire una discussione, se possibile con toni pacati e costruttivi, con la parte sana dei nostri concittadini, che sono la stragrande maggioranza e, ne siamo certi, sono attoniti e sconcertati da quanto emerso nei resoconti di stampa.
Ci riferiamo ai risvolti politici delle vicende giudiziarie che hanno di recente visto protagonista il nostro territorio,  agli effetti che sono stati prodotti dalla citazione di qualche “nome eccellente”, all’aspro confronto/scontro tra partiti e politici di opposte fazioni e tra questi e alcuni organi di informazione. Ma anche al modo con cui una parte dei cittadini, non meglio identificabile, esercita il proprio diritto alla partecipazione e alla protesta non riuscendo, però, ad andare oltre generiche ed anonime invettive.
Plaudiamo all’operato di giornalisti che assolvono con onestà intellettuale al loro compito, che è quello di informare i lettori con obiettività, tempestività, indipendenza. Anche quando si toccano temi delicati come quello del rapporto tra affari, o meglio, malaffare, e politica. Ma rimaniamo perplessi nell’osservare come tutti gli articoli, comunicati, commenti che trattano l’argomento si soffermano sul ruolo del “politico” ma in nessuno di questi, sia quelli contro che quelli a favore, si legge  una chiara condanna del fenomeno criminale in quanto tale, della sua vastità, dell’impatto pernicioso che esso esercita sull’immagine della città e del territorio e sulle ricadute negative in termini economici, sia sul fronte turistico che su quello imprenditoriale.
Di fronte ad un così grave pericolo, le forze politiche dovrebbero far quadrato a difesa delle istituzioni democratiche, indipendentemente dalla “posizione” che occupano al momento. Anche perché l’inchiesta della magistratura va avanti dal 2008, epoca in cui governavano i partiti che oggi sono all’opposizione, l’attuale Sindaco non era neppure consigliere comunale e risiedeva stabilmente in quella Milano ove ora lo si vorrebbe rispedire. D’altra parte quest’ultimo non può trincerarsi dietro il rispettoso riserbo per il lavoro degli inquirenti ed esimersi dal rappresentare la preoccupazione dei suoi concittadini di fronte al sospetto, non del tutto infondato, che la pubblica amministrazione possa essere oggetto, anche solo di striscio, di illecite infiltrazioni.
Così, purtroppo, non è. Ancora una volta i partiti organizzati dimostrano di essere lontani anni luce  dal comune sentire dei cittadini. Si beccano in sterili polemiche, mentre continua a prosperare indisturbata la gramigna di una diffusa illegalità.
La gente, di fronte a tutto ciò, dicevamo all’inizio, è confusa e spaventata. Reagisce fondamentalmente in due modi: una minoranza inveendo contro tutto e tutti, la maggior parte rinchiudendosi nel proprio guscio, negli affetti familiari, nel lavoro, nella ristretta cerchia degli amici fidati ed allontanandosi sempre più dalla vita pubblica. È proprio questo il pericolo più grosso, perché è sul disimpegno della società civile che fa leva il malaffare.
Non possiamo e non dobbiamo rassegnarci a considerare inarrestabile il declino morale e civile della nostra comunità: abbiamo ingegno, fantasia, entusiasmo, passione per costruire un futuro migliore per noi e per le future generazioni. Occorre, insomma, che siano i cittadini in quanto tali, di ogni ceto e di ogni età a farsi carico del proprio destino e dimostrino che la nostra è una società viva e vitale.
Ma non basta essere vivi, bisogna essere organizzati,  unire le forze, mettere insieme energie nuove. Fornire, a chi vuole mettersi in gioco e contribuire con le proprie capacità e col proprio impegno alla rinascita della città, uno strumento di aggregazione che non ci faccia sentire soli e impotenti. Per questo siamo nati».
 
ITALIAFUTURA MANDURIA










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