domenica 29 settembre 2024


15/03/2012 10:53:16 - Manduria - Attualitą

La pubblica accusa ritiene che il dott. D’Ambrosio sia stato danneggiato

 
La pubblica accusa chiede cinque condanne, la parte civile fa propria questa richiesta, la difesa invece sollecita l’assoluzione perché il fatto non sussiste.
Con la discussione delle parti, è entrato nel vivo davanti al Giudice per le Udienze Preliminari Pompeo Carriere il processo con il rito abbreviato per i cinque imputati nell’inchiesta sul concorso di direttore della struttura complessa di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale “Marianna Giannuzzi” di Manduria.
L’abuso d’ufficio e il falso ideologico vengono contestati all’ex direttore generale della Asl di Taranto, Domenico Colasanto, 61enne di Bitonto, ai tre componenti della commissione di esperti (Fabrizio Scattaglia, 62 anni, successore di Colasanto ma all’epoca dei fatti direttore sanitario della Asl tarantina, la 65 enne di Fasano Palma Pastore e il 64enne di Bari Mario Mattioli) e al vincitore Michele Cacciapaglia, 52enne di Massafra, dirigente del reparto in questione. Tutti gli imputati hanno chiesto e ottenuto di essere giudicati con il rito abbreviato.
Secondo il sostituto procuratore Remo Epifani, titolare dell’inchiesta, il direttore generale della Asl, in concorso con i tre componenti della commissione, avrebbero recato un ingiusto vantaggio patrimoniale a Cacciapaglia, danneggiando, invece, il dott. Salvatore D’Abramo, anch’egli partecipante alla selezione per l’affidamento dell’incarico di durata quinquennale.
Il magistrato, in particolare, contesta agli indagati di aver omesso nella scheda del dott. D’Abramo il possesso da parte di quest’ultimo dell’idoneità nazionale a primario di Anestesia e Rianimazione conseguita nel 1989 e costituente ovviamente elemento di valutazione, al pari di altre esperienze professionali dello stesso D’Abramo, che era stato coordinatore della sala operatoria del “Giannuzzi”. Il pm Epifani rileva, infine, che il dottor Cacciapaglia, al momento della presentazione della domanda, aveva maturato solo poco più di tre mesi di esperienza professionale nell’istituto di Anestesia e Rianimazione degli ospedali riuniti di Foggia.
Al termine della sua requisitoria, il pm ha chiesto al gup la condanna a 2 anni di reclusioni per Colasanto e Cacciapaglia, e ad un anno per Scattaglia, Pastore e Mattioli.










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