martedì 24 settembre 2024


02/05/2009 17:56:17 - Sava - Cultura

Le risposte del cap. Mazzotta alle domande sulla legalità degli studenti

 
Al servizio della comunità. Da amici di coloro che rispettano le regole, basilari in una democrazia.
Il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Manduria, il capitano Luigi Mazzotta, ha incontrato, giovedì scorso, gli studenti dell’istituto “Del Prete” di Sava. La legalità è stato il tema portante dell’incontro, previsto nell’ambito di un progetto sulla comunicazione giornalistica (la cui docente referente è la prof.ssa Rosa Soloperto).
«La Compagnia di Manduria ha giurisdizione nel versante orientale della provincia, da Avetrana sino a Pulsano» ha reso noto il dott. Mazzotta, da circa due mesi nuovo comandante della Compagnia di Manduria dell’Arma, che era accompagnato dal maresciallo della Stazione di Sava De Simone. «In ogni comune vi è una Stazione dei Carabinieri, che è sempre pronta ad ascoltare i problemi della gente, garantendo anche interventi con la massima discrezione, qualora il caso lo richieda. E’ importante che la gente non abbia timore della divisa che indossiamo. Dentro questa divisa vi è un uomo che è sempre disponibile verso la gente che ha bisogno di aiuto. E’ auspicabile che si instauri o si intensifichi un rapporto di collaborazione fra le comunità e le forze di Polizia, per poterci mettere nelle condizioni di prevenire o di reprimere eventuali reati».
Con stile e con una dialettica disinvolta ed efficace, il dott. Mazzotta si è dapprima soffermato sui compiti e sui ruoli dei Carabinieri attinenti il tema della legalità e, quindi, si è poi volentieri prestato a rispondere alle diverse domande degli studenti.
«Non abbiate paura a segnalarci casi di illegalità» ha affermato il comandante della Compagnia di Manduria. «Se notate fuori dalla scuola gente che sta vendendo sostanze stupefacenti, non esitate a chiamarci: lo potete fare telefonando al 112 oppure venendo in caserma. Il colloquio sarà riservato e nessuno saprà nulla. Lo stesso discorso vale per i bulli o per gli estorsori. Questa gente prende il sopravvento solo se c’è omertà. Ma se la comunità reagisce, compatta, questi fenomeni vengono estirpati radicalmente».
Il discorso è infine scivolato sul ruolo delicato della famiglia e della scuola.
«Partecipo sempre volentieri agli incontri con gli studenti: è fondamentale sensibilizzare i giovani sui temi della legalità e sull’importanza di guardare alle forze dell’ordine come delle persone che sono sempre pronte a tutelare gli onesti. Anche il ruolo della famiglia è importante: nella mia carriera ho potuto constatare come molti dei ragazzi che si mettono nei guai vivono in nuclei familiari disgregati».










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