lunedì 23 settembre 2024


05/04/2012 08:09:27 - Avetrana - Attualità

Claudio Russo e i funghi che Michele Misseri portò al fratello Ivanno…

 
La mela avvelenata sta a Biancaneve come il cesto di funghi sta a Michele Misseri. Questa l’incognita dell’undicesima udienza per il delitto di Sarah Scazzi tenutasi martedì, presso la Corte di Assise del Tribunale di Taranto.
Ad essere ascoltati davanti a Cesarina Trunfio, presidente di Corte, in sei, più qualche rivedibile prossimamente accompagnato, non comparso. L’ennesima puntata della vexata quaestio in formato giallo familiare e in versione più x files che mai, sfodera il meglio dell’organizzazione massonica del villino Misseri.
Seconda la deposizione di Claudio Russo, fratello del più famoso Ivano, Michele Misseri si sarebbe presentato a casa sua con la scusa di un cesto di funghi da regalare alla famiglia Russo allo scopo di carpire notizie sulle deposizioni di Ivano circa l’eventuale movente che avrebbe armato la mano omicida di Sabrina, da passare vox populi all’allora difesa della figlia quale scoop fresco fresco per tutelarla.
Secondo la deposizione del ragazzo, potrebbero averlo accompagnato anche le donne attualmente imputate perchè dalla sua stanza gli era parso di sentire delle voci femminili compatibili con quelle di Sabrina e Cosima, la quale, secondo altri testimoni, nei giorni dell’omicidio si sarebbe data alla guida spericolata per le vie del paese come da circuito automobilistico, indaffarata come mai nel reperire informazioni utili a Sabrina, ma soprattutto all’avvocato, ed i cui spostamenti sarebbero stati registrate dalle celle telefoniche.
Ergo.... nuovo tentativo del Michele nazionale di inibire la testimonianza del testimone pro depistaggio, sotto i cui occhi si sarebbe consumato il tour de force di Cosima. All’udienza sono stati ascoltati anche il fratello di Michele Misseri, mentre è saltata la deposizione degli altri testimoni a causa di un difetto di notifica che porta a dieci il carnet dei prossimi da interrogare per l’udienza fissata il 17 aprile.
Mala tempora currunt anche per l’avvocato Vito Russo, primo difensore di Sabrina Misseri che avrebbe vessato Ivano Russo, tramite un venditore di motociclette interpellato telefonicamente dal legale, tal Alessio Pisello, al quale questi avrebbe riferito l’imminente arresto di Ivano Russo, almeno stando a quanto riferito nella chiosa finale di Claudio Russo, secondo il quale era già in atto la strategia del clan Misseri nel creare i presupposti della difesa di Sabrina carpendo la buona fede del fratello palyboy. Insomma ancora troppo indizi da romanzo d’appendice noir e poliziesco messo insieme, giallo e fiction, che pasticcio......, in cui gli indizi sono troppo, almeno quanto troppo poche le certezze che fanno ormai dubitare la pubblica opinione di una condanna o di un’assoluzione oltre ad ogni ragionevole dubbio.
E mentre gli uomini sono impegnati a tirare acqua al proprio mulino, sbiadisce sempre più il ricordo di una quindicenne, intervenuta un po' per caso e responsabile di essersi trovata al posto sbagliato e nel momento sbagliato.
Vuoi vedere che la cause di tutto sia lei ?.......
 
Mimmo Palummieri










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