lunedì 23 settembre 2024


05/04/2012 08:16:11 - Manduria - Politica

La replica all’intervento dell’ex sindaco Paolo Tommasino

 
«Il comune di Manduria da venerdì 16 marzo u.s. è commissariato.
Per traghettare questa città fino alla prossima tornata elettorale è stato chiamato il dott. Lombardo Aldo, vice prefetto vicario, in forza presso il Ministero degli Interni, a Roma.
In tanti si chiedevano come mai non fosse stato individuato tra i vice della Prefettura di Taranto; ora la risposta c’è: a Manduria arrivano tre ispettori per verificare, eventuali, infiltrazioni o condizionamenti mafiosi.
A proposito di ciò, in questi giorni il “defenestrato” sindaco Tommasino, ha rilasciato delle dichiarazioni che non possono passare inosservate.
Tommasino:  «L'ispezione a palazzo di Città? Ora verranno a galla tante verità taciute...», a seguire, «La commissione ispettiva antimafia? Sono felicissimo per il suo arrivo. Idealmente, è come se ne facessi parte. Io sono dalla parte dello Stato e delle Istituzioni. Nei due anni in cui ho amministrato avevo aperto porte e finestre per avviare una profonda opera di moralizzazione. Ho avuto un rapporto stretto e costante con la Prefettura. Ora, finalmente, si comprenderanno i ruoli giocati dalle varie forze politiche».
Già queste dichiarazioni sono di una gravità enorme.
Infatti, vorremmo sapere quale sono le verità taciute e perché le ha taciute? Lui era o non era il primo cittadino “anche se a part-time”, dice di essere dalla parte dello Stato e delle Istituzioni, ma tacendo, eventuali, comportamenti che egli lascia intendere non ha dimostrato attaccamento alle Istituzioni, ma più che altro alla poltrona, infatti, aveva, così come da lui sostenuto, cercato di avviare un dialogo con il centrosinistra, «…era giunto il momento di far … pulizia».
Pulizia di chi? Di che cosa? E perché? Era ricattato?
Inoltre, poi, vorremmo capire qual è l’opera di moralizzazione intrapresa, forse l’aver ridato incarichi amministrativi a persone condannate per reati specifici?
Oppure la moralizzazioni riguarda i lavori che ha bloccato, per destinare i finanziamenti su altre opere, a suo giudizio, più importanti, portando, però, l’Ente a sborsare fior di quattrini per contenziosi?
O, ancora, il voler affidare a tutti costi la gestione dei tributi all’esterno? Malgrado il Decreto Monti dica il contrario.
Analizzando la vita politico – amministrativa manduriana dal 1994 ad oggi, abbiamo avuto i Sindaci: Pecoraro (centrosinistra) per una legislatura e mezza (lui si poi dimissionario), Calò (centrodestra) per metà mandato, Massaro (centrosinistra) per 4 anni e mezzo e Tommasino (centrodestra) poco meno di 2 anni.
L’amministrazione Calò venne coinvolta con un assessore ed un dirigente in fatti di rilevanza penale.
L’amministrazione Tommasino, se non fosse stata mandata a casa, quasi sicuramente, sarebbe stata sciolta, anche alla luce delle recenti notizie.
Ora c’è da chiedersi, è solo un caso che le amministrazioni di centrodestra siano coinvolte in vicende poco chiare?
Sindaco, si è reso conto che il suo silenzio sulla gestione della cosa pubblica, come da lei lasciato intendere, ha provocato un danno enorme alla città di Manduria?
Ci dice lei quale investitore, pubblico o privato che sia, verrà a fare investimenti a Manduria sapendo che è una città a rischio?»
 
Il coordinamento cittadino di SEL










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