domenica 29 settembre 2024
Inviata una lettera al commissario prefettizio, dopo aver raccolto oltre 700 firme
Una petizione per cercare di impedire la demolizione dell’ex.jpg)
sede dell’ufficio Stato Civile in Uggiano Montefusco. E’ stata lanciata da un gruppo di cittadini residenti nella frazione di Manduria, che, grazie anche alle oltre 700 firme raccolte (poco meno di un terzo della comunità) chiedono al commissario prefettizio Lombardo di revocare la determina approvata qualche mese fa.
sede dell’ufficio Stato Civile in Uggiano Montefusco. E’ stata lanciata da un gruppo di cittadini residenti nella frazione di Manduria, che, grazie anche alle oltre 700 firme raccolte (poco meno di un terzo della comunità) chiedono al commissario prefettizio Lombardo di revocare la determina approvata qualche mese fa.«Auspichiamo lo stop all’iter della determina in questione, animati da interessi per la collettività e scevri da egoismi personali» si legge nel documento inviato al commissario prefettizio. «Noi poniamo qualche dubbio sulla correttezza della procedura. La precedente Amministrazione, infatti, sosteneva di voler migliorare la qualità del paese.
Ma in che modo è possibile fornire un contributo alla comunità uggianese demolendo un fabbricato che rappresenta circa 200 anni di storia del paese?
Già sede di scuola elementare, ha poi ospitato gli sfollati della seconda guerra mondiale, per divenire anche sede dell’ambulatorio del medico condotto di Uggiano, dell’Ufficio Postale e, contestualmente, degli Uffici Comunali.
Questo stabile può anche non avere pregio architettonico e non interessare la Sovrintendenza ai Beni Culturali, ma ha di sicuro una valenza non irrilevante per aver sempre rappresentato l’istituzione, la municipalità di Uggiano Montefusco con il suo Ufficio di Stato Civile-Anagrafe, e del vigile urbano del paese, pienamente funzionante sino alla fine degli anni ’90 (era lì che si registravano le nascite dei bambini partoriti in casa, che le giovani coppie facevano la loro promessa di matrimonio ecc.). Solo nell’ultimo decennio, per cause non attribuibili alla comunità, il predetto servizio è risultato non sempre fruibile».
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