domenica 29 settembre 2024


07/05/2012 06:54:43 - Manduria - Attualità

“La nuova imposta colpisce indistintamente tutti i possessori di immobili senza tenere conto della reale capacità contributiva”

 
Questa la lettera:
 
«Egregio presidente della Repubblica,
spettabile Corte costituzionale,
 
Il 1° comma dell’art. 53 della Costituzione della Repubblica italiana recita: “TUTTI SONO TENUTI A CONCORRERE ALLE SPESE PUBBLICHE IN RAGIONE DELLA LORO CAPACITÀ CONTRIBUTIVA”.
L’IMU è una tassa che colpisce indistintamente tutti i possessori di immobili, senza tenere conto della reale “CAPACITÀ CONTRIBUTIVA”.
 
Molte di quelle case di proprietà sono il frutto del sacrificio di chi si è privato di tutto per più generazioni. Molti di quelli che abitano quelle case sono poveri pensionati spesso con figli disoccupati che continuano a mantenere con la loro già misera pensione, sobbarcandosi il peso della persistente inadeguatezza della sconcertante classe politica e dirigenziale di questo Paese. Sono i pensionati che mantengono i figli – e sempre più spesso anche i figli dei figli – il vero ammortizzatore sociale, senza questa risorsa, probabilmente, saremmo già alla rivolta ed alla guerra civile.
 
Molti altri, pur avendo la casa di proprietà, sono disoccupati, precari o sottoccupati. Come faranno a pagare questo ulteriore odiosissimo balzello? Dove devo prendere questo denaro? Devono vendere la casa? A chi? Magari agli amici banchieri dello sdegnoso e cinico presidente del consiglio, per poi, magari, dover rientrare nella stessa casa pagando l’affitto a costoro?
 
Per quanto esposto appare evidente come l’IMU è un ILLEGITTIMO PRELIEVO COATTIVO perché non tiene conto della “CAPACITÀ CONTRIBUTIVA” del cittadino.
In un clima di generale sfiducia verso le Istituzioni, faccio appello ai GARANTI della CARTA COSTITUZIONALE.
 
In primis a Lei, presidente della Repubblica italiana! Auspicando la Sua scrupolosa osservanza delle prescrizioni costituzionali cui è tenuto, La esorto a non firmare una provvedimento che così com’è concepito vesserebbe i cittadini in maniera illegittima e in spregio di una ESPLICITA norma COSTITUZIONALE!
In ultima istanza, ove il primo garante della Costituzione, sempre più spesso ottenebrato da non so quali ragioni, venisse meno al proprio ruolo istituzionale, mi appello con fiducia alla CORTE COSTITUZIONALE, affinché, ultimo baluardo di legalità, caduchi una legge che contrasta con l’art. 53 comma 1 della Costituzione, restituendo a quest’ultima il ruolo di faro della nostra latitante DEMOCRAZIA.
Cordialmente»
 
Salvatore Piccione










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