domenica 29 settembre 2024


07/05/2012 08:58:44 - Manduria - Attualità

In fumo tre auto d’epoca e una imbarcazione

Calò: «Non ho nemici»
 
Tre preziose auto d’epoca e una barca. Tutto in fumo. Un misterioso attentato incendiario è andato a segno l’altra notte a Manduria, ai danni di Antonio Calò, imprenditore e già sindaco della città messapica.
Poco dopo la mezzanotte di sabato, qualcuno ha forzato il portone di ingresso di un vecchio frantoio in via Bizzarri, una struttura non utilizzata a livello produttivo da ormai tanti anni. Ultimamente era scelta da un’associazione locale come suggestiva cornice per ambientarvi la Natività nel periodo natalizio.
Una volta dentro, ha potuto agire indisturbato. Così ha cosparso di benzina tre auto d’epoca, sempre di proprietà dell’imprenditore, e una barca, ad ha appiccato il fuoco, lasciando che le fiamme riducessero tutto in cenere.
Il danno, non ancora quantificato, è abbastanza ingente, se si pensa che una delle auto andate in fiamme è una quotata MG degli anni ’60.
«Non ho nessun nemico: vado d’accordo con tutti».
Antonio Calò non ha saputo spiegarsi, a caldo, la matrice dell’attentato notturno.
Chi però ha posto nel mirino questa struttura, tra le tante di proprietà dell’industriale manduriano, sapeva bene di trovare, al proprio interno, tre auto d’epoca e la barca. Erano probabilmente queste tre auto nel mirino dei malviventi, che hanno appiccato il fuoco distruggendole. Nulla hanno potuto i vigili del fuoco quando sono arrivati sul posto: le auto sono andate in fumo. L’aria acre dell’incendio si è continuata a respirare nella zona (via Bizzarri è una delle prime perpendicolari di via per Oria) sino al primo pomeriggio di ieri.
«La mia passione per le macchine d’epoca è nota a tutti. Certo, chi ha agito sapeva bene cosa cercare li dentro» ha ammesso Antonio Calò poche ore dopo aver appreso dell’attentato intimidatorio. «Qualsiasi matrice vi sia alla base di questo gesto, ora che si è verificato, sarà sotto la lente delle forze dell’ordine».
Spetta quindi agli investigatori cercare di far luce su questo episodio, che non rappresenta il primo attentato intimidatorio nei confronti di Antonio Calò.
Imprenditore nato, praticamente, dal nulla, Calò opera nel campo del calcestruzzo. Parallelamente alla sua attività di imprenditore, Calò è stato spesso impegnato nella vita politica. Più volte consigliere comunale negli anni ’90 (inizialmente fu eletto nelle file del Psi), Calò ha toccato l’apice della sua carriera politica il 27 maggio del 2002, quando, supportato da quattro liste di centrodestra (Forza Italia, Udc, An e Udeur), vinse con un larghissimo margine le elezioni Comunali. Ottenne, infatti, ben 13.114 voti, pari al 61,82%. Una vittoria schiacciante nei confronti dell’avversario del centrosinistra, Francesco Massaro.
Ma quella sua Amministrazione ebbe una vita molto effimera. Già dalle prime battute, nonostante una maggioranza schiacciante (21, oltre al sindaco, su 30), iniziarono ad emergere delle fratture, che poi sfociarono nello scioglimento del Consiglio, al quale contribuirono, oltre alle firme della minoranza, anche quelle di alcuni dissidenti interni.
L’altro importante risultato elettorale di Antonio Calò risale alle ultime Regionali del 28 marzo del 2010. Calò si candidato con il PdL, ottenendo, a Manduria, una valanga di preferenze personali: ben 3.206.










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