domenica 29 settembre 2024


12/05/2012 09:47:29 - Manduria - Attualità

Un gemellaggio nato dalla Staffetta di Scrittura Creativa

 
«Casalesi è il nome degli abitanti di una comunità, non di un clan».
E’ il motto scelto da una comunità per vincere un antipatico stereotipo che stride con una realtà molto diversa da quella che emerge, spesso, da tv e giornali.
«Noi abbiamo conosciuto i volti dei capiclan solo quando sono stati arrestati, attraverso la televisione, come tutto il resto d’Italia» hanno rimarcato alcuni studenti dell’istituto “Carli” di Casal di Principe”, che nei giorni scorsi hanno “restituito “ la visita ai coetanei dell’istituto “Einaudi” di Manduria, nell’ambito di un gemellaggio culturale, avviato nell’ambito della Staffetta di Scrittura Creativa, promossa dalla Bimed e ospitata dal Salone dei Libro di Torino. «Nella nostra cittadina non ci sono più, da almeno 15 anni, morti ammazzati per strada. I beni confiscati alla criminalità sono diventati punto di ritrovo di giovani favolosi o sedi di attività in cui regole e legalità sono le parole d’ordine».
In questi centri nati, anche grazie alla collaborazione di Libera e della scuola di pace “Don Peppe Diana”, si svolgono attività in favore dei disabili e, una volta all’anno, sono metà di migliaia di scout che arrivano da tutta Italia.
Accolti nella scuola manduriana dal dirigente scolastico Italo Montinaro, le tre docenti (Maria Luisi Corso, Giuseppina Giudiciani e Giuseppina Grippo) e il gruppo di ragazzi della scuola casalese hanno ritrovato, con grande entusiasmo, gli studenti con i quali avevano stretto amicizia attraverso un “caloroso, intenso e fortemente coinvolgente” percorso. Vi era infatti già stata, mesi fa, la visita a Casal di Principe da parte della scuola manduriana. Poi, insieme, studenti e docenti delle due scuole avevano raggiunto Torino, condividendo lo stesso hotel e partecipando alle intense attività formative. L’esperienza al Salone del Libro di Torino ha favorito l’integrazione fra i due gruppi, sia nei momenti dedicati agli approfondimenti culturali ed etici, sia in quelli ludici e ricreativi. Ogni momento in comune è servito per provocare spunti di riflessione, scambiarsi informazioni e condividere emozioni, che hanno consentito l’instaurarsi di complicità.
In questi giorni i ragazzi campani hanno invece restituito la visita e, giovedì, sono stati accolti anche in Comune: per una mera coincidenza, il commissario prefettizio Aldo Lombardi aveva svolto, in passato, lo stesso ruolo anche a Casal di Principe.
Entrambe le delegazioni hanno ribadito un principio: “Le ali al Sud” (che è il nome del progetto promosso dal Ministero dell’Istruzione) spunteranno solo quando prevale la legalità.










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