lunedì 23 settembre 2024


22/05/2012 10:21:18 - Manduria - Politica

Se un cittadino possiede un ettaro di vigneto in una zona edificabile di contrada Cardinale sarà costretto a pagare 14.000 euro l’anno di IMU…

 
«Su tutti noi sta per abbattersi la mannaia dell’IMU, ma in pochi abbiamo riflettuto sul fatto che questa tassa non riguarda solo gli edifici utilizzati, ma anche i fabbricati allo stato grezzo, i ruderi e, soprattutto, i suoli edificatori, anche quelli soggetti ad esproprio. Infatti, i Comuni sono tenuti a determinare quale sia il valore a metro quadro delle varie categorie di suoli, per poter calcolare il valore complessivo di ogni singolo appezzamento, cui applicare l’IMU, presumibilmente al 7 per mille.
Il Comune di Manduria si è affidato ad un tecnico (scelto da chi? Con quali criteri?) il quale ha prodotto una perizia che attribuisce un valore ai vari suoli, a seconda della zona cui appartengono, in base al vigente Piano Regolatore; perizia che è stata debitamente approvata dalla Giunta Tommasino con delibera del 10/02/2012 n°163. Nessuno si è accorto (nemmeno noi e ce ne scusiamo) che il valore attribuito alle singole aree è elevatissimo, ben superiore alle attuali quotazioni di mercato. Prendiamo come esempio la nota contrada “ Cardinale”, zona definita “turistico-residenziale” dal nostro P.R.G.: un agricoltore che possieda un ettaro di vigneto in tale zona, per sua sfortuna edificabile, vedrà attribuire al suo terreno il valore di 200 euro a metro quadro, per una valutazione complessiva di due milioni (è miliardario e non lo sa!). Calcolando l’IMU al 7 per mille, cioè l’aliquota più bassa, dovrebbe pagare 14.000 euro all’anno. Stiamo parlando di un suolo che avrà delle reali potenzialità edificatorie solo dopo che il proprietario avrà fatto redigere a sua cura e spese un piano di lottizzazione, che questo sia stato approvato dopo mille intoppi burocratici, che abbia fatto realizzare, sempre a sue spese, tutte le opere di urbanizzazione (strade, marciapiedi, parcheggi, rete idrica e fognante, impianto di depurazione, ecc.ecc.) e ne abbia infine donato al Comune circa la metà.
Una vera e propria “via crucis”, che dura molti anni. A quel punto il proprietario potrà porre in vendita i lotti, sui poco più che 5.000 metri quadri rimasti in suo possesso, al prezzo di mercato, che attualmente oscilla intorno ai 30 euro!
Altri esempi si potrebbero fare, ma ci fermiamo qui. Ciò che ci preme dimostrare è che si tratta di valutazioni sicuramente sovradimensionate, che non tengono conto dell’andamento del locale mercato e che andranno ad incidere pesantemente sulle già provate finanze delle famiglie manduriane, oltre a provocare la paralisi totale del settore edilizio e immobiliare di questa città.
Inoltre, si può ragionevolmente supporre che una valanga di ricorsi sommergerà il Comune, il cui contenzioso è già a livelli stratosferici.
Per questo motivo il Partito dei Verdi ha protocollato una richiesta urgente di incontro con il Commissario Prefettizio, al fine di sottoporgli la questione ed eventualmente chiedere la revoca della suddetta delibera 163/2011 e successive, onde procedere alla revisione delle valutazioni effettuate, con il coinvolgimento di esperti ed operatori del settore».
 
Esecutivo cittadino Verdi Manduria










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