lunedì 23 settembre 2024


03/06/2012 18:25:38 - Manduria - Politica

Venerdì prossimo incontro sull’ospedale presso la sede di Italia Futura

 
«Oppure, se preferite, dum Romae consulitur Saguntum expugnatur, mentre a Roma si discute Sagunto viene espugnata. Mentre a Manduria e Grottaglie i partiti disquisiscono, spesso a vanvera, di punti nascita, di reparti di ostetricia da chiudere o salvare, di personale da mandare in ferie e di vergognose “staffette”, a Bari decidono (o almeno così sembra) di chiudere entrambi i reparti contesi e di allocare a Martina Franca l’unico punto nascita al di fuori di Taranto città.
Chiunque sia dotato di un minimo di memoria storica e di conoscenze su come vanno le cose di questo mondo, non potrà che commentare “si sapeva che sarebbe andata a finire così”. Il ragionamento è semplice: chi decide è il Governo Regionale, che però ha bisogno di una maggioranza in Consiglio che approvi i provvedimenti. Manduria e Grottaglie non hanno espresso consiglieri regionali, mentre Martina un consigliere, di maggioranza per giunta, ce l’ha, ed ha dimostrato, dietro le quinte, di sapersi dare molto da fare (ricordate la famosa “telefonata” con la quale a novembre scorso la Dirigenza della ASL Taranto fu “convinta” a chiudere l’Ostetricia di Manduria e riaprire, dalla sera alla mattina, quella di Martina?).
Peraltro il centro-sinistra, che governa la Regione Puglia, è ora riuscito, dopo anni, a strappare il comune della Valle d’Itria al centro-destra, e possiamo essere certi che le rassicurazioni ottenute sul futuro di quell’ospedale hanno giocato un ruolo non secondario nell’orientare l’elettorato.
La chiusura di entrambi i punti nascita del Polo Ospedaliero Orientale della Provincia Jonica non è che una parte della drastica “cura dimagrante” cui, sempre secondo indiscrezioni per ora non confermate, ma provenienti da fonti molto attendibili, verrebbero sottoposti gli ospedali di Grottaglie e Manduria: scomparsa del polo chirurgico a Grottaglie, ove rimarrebbero solo reparti medici e di day surgery, scomparsa della Rianimazione, dell’UTIC (unità coronarica) e della Struttura Complessa di Nefrologia a Manduria. Altro che “ospedale intermedio” e “polo di eccellenza” su cui per mesi si sono sterilmente confrontati politici e amministratori di entrambe le cittadine (con piglio più acceso e spesso del tutto fuori luogo, dobbiamo dire, del sindaco della città delle Ceramiche). 
Ciò dimostra, ancora una volta, che l’unica cosa di cui veramente importa al Presidente Vendola e alla sua Giunta è il “taglio della spesa”, non certo il miglioramento del servizio sanitario. Perchè, se è vero che un buon punto nascite deve effettuare un certo numero di parti all’anno per ottenere qualità, è altrettanto vero che la salute della mamme e dei neonati è veramente garantita se il parto avviene in strutture ospedaliere dotate delle professionalità e dei reparti in grado di gestire in sicurezza tutte le possibili complicanze; guarda caso, sono proprio quei reparti e quelle professionalità che si vorrebbero cancellare dall’ospedale di Manduria.
Così abbiamo tolto dall’imbarazzo la Direzione Generale della ASL: come giustificare, altrimenti, la scelta di localizzare il punto nascita in un ospedale diverso da quello in cui si sarebbe dovuta costruire la rianimazione?
 E questa volta sembrerebbe che neanche il potente Partito Democratico di Grottaglie con il suo esuberante sindaco abbia potuto ripetere il “miracolo”, già realizzato una prima volta per mantenere aperta la Chirurgia: 8 medici per 8 posti letto, senza essere in grado di affrontare le urgenze più gravi e di effettuare interventi ad elevata complessità per la mancanza di cardiologia e rianimazione, chiudendo invece l’analogo reparto del Moscati, ospedale che, come sappiamo, la rianimazione ce l’ha!!!
Non sappiamo ancora se e in che misura quanto paventato si realizzerà. Ma siccome ciò che è possibile prima o poi si verifica, è indispensabile che i cittadini prendano piena coscienza delle scelte che il Governo Regionale e la ASL TA hanno fatto o stanno per fare sulla loro pelle, senza che nessuna reazione efficace da parte dei nostri rappresentanti politici si sia sinora contrapposta.
Per questo invitiamo il Comitato per la difesa del Giannuzzi, le associazioni ed i partiti operanti sul territorio e tutti i cittadini interessati ad un incontro/confronto da tenersi venerdì 8 giugno, alle ore 19.30, presso la sede di Italia Futura Manduria, in via Lupo Donato Bruno, 27, da cui far emergere una proposta concreta per la difesa del diritto alla salute e per un riordino della rete ospedaliera della provincia di Taranto che si basi su criteri di scelta oggettivi e non subordinati al “peso elettorale” e clientelare del politicante di turno».
 
Italia Futura Manduria










img
Cucina d'asporto e Catering
con Consegna a domicilio

Prenota Ora