lunedì 23 settembre 2024


10/06/2012 09:08:15 - Manduria - Politica

Forse le 15.000 firme raccolte in autunno saranno inviate al presidente della Repubblica

 
Il comitato “Pro Marianna Giannuzzi” inviterà i sindaci del comprensorio orientale jonico (il commissario di Manduria Lombardo e i primi cittadini di Avetrana, Maruggio, Torricella, Sava, Lizzano e Fragagnano) ad un confronto, per verificare la loro disponibilità a impugnare congiuntamente la delibera della Regione contenente gli ultimi provvedimenti in materia di sanità.
Incontro che si dovrebbe tenere nei primi giorni della prossima settimana.
«Attendiamo l’esito dell’assemblea dei sindaci sulla sanità in programma domani a Taranto» ha afferma Giuseppe Dimonopoli, uno dei promotori del comitato civico. «Crediamo che non vi saranno problemi ad unire le risorse per avanzare un unico ricorso al Tar. Peraltro, già il commissario straordinario Lombardo ci ha offerto la propria disponibilità per ogni azione civile di protesta».
Dalla riunione di venerdì sera (erano presenti i rappresentanti di Italia Futura, della Lista Girardi, dei Verdi, del Sel e del PdL, oltre a cittadini comuni; si è però notata l’assenza degli ex esponenti del Pd), è emersa anche la volontà di prendere in considerazione di inviare le 15.000 firme che erano state raccolte nei mesi scorsi a difesa del “Giannuzzi” direttamente al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Si sta vagliando anche un’altra ipotesi: quella di una manifestazione di cittadini dei sette comuni interessati sotto il palazzo della Regione durante i lavori di uno dei prossimi Consigli Regionali.
Nel corso della serata non sono mancati gli attacchi agli esponenti regionali, in particolare quelli espressi dalla provincia di Taranto. Non si riesce a capire come sia stato possibile attuare questo “colpo di mano”. E soprattutto c’è rabbia verso quello che appare sempre più un disegno teso a chiudere il “Giannuzzi”: via i reparti di Ostetricia e Ginecologia, dopo aver “tagliato” 5 medici dall’organico e aver confinato i posti letto in due stanze del reparto di Ortopedia e aver chiuso il servizio per due mesi del 2011 (tutte iniziative funzionali a far diminuire il numero dei parti, per poi giustificare il taglio); via il reparto di Oculistica; via, soprattutto, l’Utic, che, senza alcuna apparente giustificazione, passa all’ospedale di Castellaneta; via altri 6 posti letto di Medicina (trovare un posto libero in questo reparto già ora è come vincere un terno a lotto…).
In cambio, solo una manciata di sperimentate promesse: il fantomatico reparto di Neurologia («Forse devono sistemare un primario» è l’amaro commento, a tal proposito, di Bartolo Punzi), e gli 8 posti letto, ma solo di day hospital, per Oncologia,










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