lunedì 23 settembre 2024


19/06/2012 07:55:52 - Manduria - Politica

Parteciperanno alla manifestazione di questa sera

 
Anche i circoli di Avetrana, Manduria, Maruggio e Sava di Sel chiedono un passo indietro della Regione Puglia sul depotenziamento del “Marianna Giannuzzi” e annunciano l’adesione alla manifestazione di piazza in programma stasera a Manduria.
La riunione dei rappresentanti dei quattro circoli ha avuto luogo a Manduria, alla presenza del responsabile provinciale di SEL per gli Enti Locali Mimino Sileno e del responsabile del settore Sanità Cosimo Filomeno.
«I circoli presenti avevano già discusso e accettato il piano di rientro dell’assessore Fiore e dell’assessore Attolini, che prevedevano il mantenimento dell’ospedale di Manduria, e che individuava la struttura come ospedale intermedio» è riportato nella nota di Sel. «Quando è emersa la necessità di chiudere i reparti di Ostetricia che non rispettassero determinati parametri numerici, abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con l’assessore Attolini mettendo in evidenza le risapute e incontestabili condizioni che non hanno permesso al reparto la giusta operatività. Successivamente, abbiamo ribadito la preoccupazione che nell’operazione di riordino prospettato, la struttura ospedaliera di Manduria veniva fortemente ridimensionata contraddicendo quanto precedentemente sostenuto e difeso».
Ma le preoccupazioni di Sel non sono state evidentemente tenute in debita considerazione dalla Regione Puglia.
«A carico del “ M. Giannuzzi” sono state perpetrati tagli inaccettabili che ne minano alla base la sopravvivenza» convengono i circoli di Sel. «I delegati della Federazione di Taranto, compresi quelli dei circoli della zona orientale, hanno partecipato all’assemblea regionale di SEL alla presenza dell’assessore Attolini.  La richiesta, in questa sede, di rivedere quanto deciso, sottolineandone le incongruenze (il Punto Nascita è stato assegnato ad un presidio dove i presupposti per la sicurezza non sono presenti, al contrario di Manduria che li possiede già) e i pericoli per il futuro (con la prospettata chiusura dell’UTIC è concreta la possibilità di una lenta smobilitazione del nostro ospedale) è stata decisa e forte ed è arrivata a destinazione. Le possibilità di riparare sono costituzionalmente garantite, la III Commissione e il Consiglio Regionale non possono non ascoltare le istanze provenienti dai territori».










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