domenica 29 settembre 2024


03/07/2012 09:33:39 - Manduria - Attualità

L’obiettivo del Comitato è ora quello di ottenere dal Governo la deroga per scaricare nei pozzi sperdenti le acque affinate del depuratore

 
Il nuovo obiettivo del comitato “No scarico a mare” è ora quello di ottenere dal Governo la deroga legislativa per poter scaricare in pozzi sperdenti le acque affinate in Tabella 4 del depuratore di Manduria e Sava. Così come indicato dall’assessore Amati, attraverso questa deroga, sarebbe possibile eliminare lo scarico a mare degli stessi reflui.
Per riuscirci, il comitato invita i partiti politici locali, i deputati della zona, le associazioni e i sindaci interessati ad una riunione che si terrà giovedì, nell’aula consiliare, alle 17,30.
Il giorno 28 giugno si è tenuta una riunione in Regione, alla quale hanno partecipato l’assessore Fabiano Amati, i tecnici dell’Acquedotto Pugliese, i sindaci di Avetrana e Sava, il commissario prefettizio di Manduria e i tecnici di Manduria» ricorda la coordinatrice del comitato “No Scarico a Mare”, Liliana Digiacomo. «Il prof. Mario Del Prete, sempre e solo per conto del comitato manduriano, ha illustrato e motivato la proposta alternativa a tutti i presenti. L’assessore Amati, che ha menzionato positivamente lo studio agronomico e idrogeologico già presentatogli dal Comitato di Manduria tempo addietro, ha convenuto (e con lui l’AQP), che se la legge lo consentisse, sarebbe disponibile a modificare l’attuale progettato recapito finale in mare dei reflui, sostituendolo con la realizzazione di pozzi sperdenti proposti dal comitato di Manduria. Modifica che aiuterebbero, tra l’altro, a contrastare il fenomeno dell’intrusione marina e della progressiva salinizzazione della falda acquifera Tale modifica necessita però di una deroga alla normativa attuale, che non prevede la possibilità di scarico in falda dei reflui affinati».
Il comitato “No scarico a mare”, riunitosi il giorno dopo il summit di Bari, ha immediatamente deciso, pertanto, di «attivarsi in ogni sede e con ogni mezzo per chiedere ed ottenere la deroga legislativa necessaria che potrà consentire di eliminare il rischio di inquinamento dei nostri mari».
Se questa doveva essere la condizione per evitare lo scarico a mare dei reflui affinati dal depuratore, crediamo che si siano persi mesi preziosi. La Regione Puglia, infatti, sinora ha sempre chiesto soluzioni alternative allo scarico a mare. Quando la soluzione è stata presentata, ecco che si cambiano la carte in tavola: non più una soluzione tecnica, ma la richiesta di una deroga al Governo per scaricare nei pozzi sperdenti. Ma questa condizione non si sarebbe potuta indicare già qualche anno fa?










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