domenica 29 settembre 2024


07/07/2012 09:24:15 - Manduria - Attualità

Per Fasano altri quattro milioni di euro per dotare il depuratore di speciali reattori che consentiranno un ulteriore affinamento delle acque

 
Nardò guarda a Fasano dove c'è un depuratore che distribuisce risorse idriche agli agricoltori grazie ad una rete di mille ettari e che sarà finanziato nuovamente dalla Regione perché la sua acqua sia ancora più depurata e raffinata.
La programmazione finanziaria della Regione, 88 milioni di euro per l'attuazione delle misure del Piano di Tutela delle Acque, prevede, oltre agli undici milioni di euro per la condotta sottomarina che dovrà servire i depuratori di Nardò e Porto Cesareo, anche il potenziamento dell'impianto di Forcatella, località di Fasano.
Con quattro milioni e mezzo di euro la città brindisina avrà un depuratore provvisto di speciali reattori che consentono l'affinamento delle acque al punto tale da servire un numero più ampio di agricoltori che, con questi reflui perfettamente depurati, già ora irrigano i propri campi. Un potenziamento tecnologico che potrà consentire a Fasano di non gettare più un litro di acqua in mare, recuperare per sempre la balneabilità del tratto di mare dirimpetto all'impianto e, soprattutto, dimostrare che esistono le buone pratiche ambientaliste.
E' questa la soluzione ideale anche per smaltire anche le acque depurate di Nardò invece di fare la condotta a mare e, soprattutto, realizzare lo scavo di oltre sei chilometri per collegare l'impianto di Porto Cesareo (contrada Bellanova) fino al mare di Torre Inserraglio? 
Il pool di ricercatori che passerà al sindaco Risi le informazioni sul depuratore gestito dalla società Acqua Soil, ha già predisposto informazioni e fotografie dalle quali emergono le differenze evidenti tra Nardò e Fasano: il depuratore brindisino presenta una vasca collegata a due stazioni di pompaggio che distribuiscono le acque in un comparto agricolo di mille ettari.
Qui sotto potrete osservare il depuratore di contrada Forcatella.
I rilievi aerei fatti sui due depuratori evidenziano che quello neritino ha una vasta area di pertinenza sulla quale sarebbe possibile realizzare una vasca. Quell'area, del resto, è stata visitata dalla delegazione del Sel qualche settimana fa e sarà oggetto di una relazione tecnica che il partito di Vendola farà arrivare alla Regione attraverso le proprie vie gerarchiche: in quell'area, in origine, venivano smaltiti i fanghi e non è detto che possa tornare, nobilitata da una vasca di lagunaggio o decantazione delle acque, a svolgere lo stesso ruolo.
Qui sotto potrete guardare il depuratore di contrada Santo Stefano (zona Corsari nei pressi del Villaggio Resta) e fare le differenze con quello di Fasano.
Riassumiamo: un pool di esperti e ricercatori è pronto a mettere le proprie competenze a disposizione dell'Amministrazione.
Dopo la visita degli ingegneri dell'Aqp a Nardò ecco lo stato dell'arte: il piano di tutela delle acque della Regione Puglia prevede sì la condotta sottomarina a Torre inserraglio e il collettamento di Porto Cesareo a Nardò ma anche un impianto di affinamento neritino che porterebbe al recupero di un milione e 300mila metri cubi di acqua per uso irriguo.
Perché non se ne parla?
“Un impianto di affinamento è più piccolo di uno di lagunaggio – dicono gli esperti che contatteranno il sindaco in queste ore - e si potrebbe realizzare attiguo all'attuale depuratore sui terreni del Comune. Garantirebbe acqua in tabella 4 che può essere usata per scopo irriguo convogliandola nei distretti irrigui dell'Arneo. Se c'è troppa acqua (inverno, piogge, poca irrigazione) si puo' prevedere lo sbocco a mare o il lagunaggio in vasche d'espansione, senza neanche impermeabilizzare, visto che siamo in tabella 4.
L'attuale soluzione, insomma, è un doppio passo indietro rispetto a quello che la Regione stessa ha previsto altrove.
A Fasano, del resto, l'impianto di affinamento a valle del depuratore tratta 8mila metri cubi al giorno, ossia i 3 milioni all'anno del depuratore di Nardò. L'acqua depurata è poi immessa nella rete irrigua per l'agricoltura. Non è fito depurazione (improponibile perché occorrerebbero oltre cento ettari per le vasche) ma funziona lo stesso ed ha bisogno di una superficie più o meno pari al depuratore stesso come, del resto, ha osservato la delegazione del Sel quando ha fatto il sopralluogo in contrada Santo Stefano: la rete del consorzio dell'Arneo passa di là ed è già predisposta.
Concludiamo con la brochure che tratta l'ampliamento del depuratore di Fasano con un laghetto per l'ulteriore trattamento delle acque che trovate a pagina 18 dello stesso. Infine il link della società che, sempre a Fasano, ha realizzato l'impianto. A dispetto di quanti dicono, anche in buona fede, che soluzioni non ce ne sono noi diciamo che questi soldi possono essere spesi meglio, com migliore profitto e tanta attenzione in più per l'ambiente e per le finanze pubbliche.
Questa terra, inutile ricordarlo, l'abbiamo solo presa in prestito.
 










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