domenica 29 settembre 2024


07/07/2012 09:30:48 - Manduria - Attualitą

Sarebbe giustificabile per impedire la salinizzazione della falda e la desertificazione della zona

 
Spostare la vertenza nella capitale, al fine di ottenere la deroga per lo scarico in falda? Battersi per il progetto alternativo predisposto dalla precedente Amministrazione, che prevedeva l’utilizzo delle trincee drenanti e che era avvalorato da schede tecniche? Continuare a proporre come alternativa allo scarico a mare lo studio elaborato dal prof. Del Prete e dall’altro suo collega universitario, che ha come finalità quella di utilizzare l’acqua affinata per impedire l’intrusione salina nelle falde acquifere?
Nella vertenza contro lo scarico a mare del depuratore serve ora una sintesi. L’ultima indicazione dell’assessore regionale Amati (deroga dal Governo per lo scarico in falda), ha sparigliato le carte. A settembre Amati chiese progetti tecnici alternativi allo scarico mare. Da allora sono arrivate diverse indicazioni (poche, a dir la verità, supportate scientificamente). Poi, nell’ultimo incontro, pur in presenza di schede tecniche o di studi di docenti universitari, si è cercato di spostare l’attenzione verso altri obiettivi.
Per evitare di arrivare ad una scelta tardiva (presto sarà aggiudicato l’appalto e, quindi, difficilmente si potrà più intervenire), occorre al più presto optare per una alternativa, nella speranza, sempre più remota, che la Regione Puglia l’accolga.
Il comitato “No Scarico a Mare”, nel corso di una riunione allargata ai partiti di Manduria, ha intanto chiesto l’adeguato sostegno politico per ottenere la deroga. Dall’assemblea è anche emersa la richiesta da girare al commissario prefettizio di Manduria finalizzata ad una riunione con tutti i sindaci interessati.










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