lunedì 23 settembre 2024


12/07/2012 10:01:20 - Provincia di Taranto - Politica

Ecco il documento di De Marco (Avetrana), Andrisano (Fragagnano), Macripò (Lizzano), Chimienti (Maruggio) e De Pascale (Torricella)

 
«La Politica, quella con la P maiuscola, non si fa più realizzando “pacchetti di tessere” e “amicizie in alto”, ma lavorando ogni giorno sul territorio ascoltando la gente: i cittadini, quando poi vanno al seggio, sanno premiare nelle urne chi ha ben lavorato per loro e sanno castigare chi non ha ben amministrato».
Cinque sindaci del versante orientale della provincia (Mario De Marco di Avetrana, Michele Andrisano di Fragagnano, Dario Macripò di Lizzano, Alberto Chimienti di Maruggio ed Emidio De Pascale di Torricella) chiedono, per il PdL jonico, “discontinuità e meritocrazia”.
«In questo particolare momento storico del centrodestra jonico, coloro che più di ogni altro possono affermare di essere i depositari della volontà popolare sono i sindaci dei Comuni che guidano giunte di centrodestra» sostengono, in una nota condivisa, i cinque sindaci. «Sono loro che, presentando un progetto amministrativo spesso condiviso da una ampia coalizione di partiti e liste civiche, sono stati direttamente premiati dai cittadini nelle urne, senza mediazioni di organi di partito, peraltro spesso assenti».
Dopo la premessa, una serie di richieste.
«Condividiamo la necessità che le cariche di partito, a tutti i livelli, non siano appannaggio di chi già ricopre cariche amministrative: se uno fa il consigliere regionale è giusto che si impegni al massimo in questo senso, lasciando a chi ha maggiore disponibilità di tempo l’impegnativo compito, in ogni singola realtà, di rilanciare il PdL. Condividiamo la necessità che in ogni singola realtà vengano realizzati al più presto i congressi cittadini del PdL, per dare un nuovo e forte segnale di vitalità del PdL a iscritti e simpatizzanti, evitando possibilmente il ricorso alla figura di un commissario che verrebbe vista dai più come una “imposizione dall’alto”; laddove fosse necessario per motivi organizzativi nominare questa figura, riteniamo che sia opportuno che non appartenga al comune in cui si deve celebrare il congresso cittadino, in quanto sicuramente gli iscritti non potrebbero non interpretarlo come il tentativo di influenzare l’esito del congresso stesso.
I simpatizzanti e gli iscritti al PdL, dei quali noi possiamo legittimamente interpretare i sentimenti e le esigenze, desiderano un forte segnale di discontinuità nei metodi e nelle figure rispetto a un recente passato che ha visto il PdL jonico avviarsi inevitabilmente, tranne rarissimi casi, a clamorose sconfitte nei comuni in cui si è votato.
Riteniamo, infine, che anche sul nostro territorio si debba introdurre nel PdL un criterio di “meritocrazia” che vada a premiare chi riesce ad ottenere risultati importanti. Così, per esempio, è giusto premiare, nei modi e nei tempi opportuni, un’area che esprime un’alta percentuale di comuni guidati dal centrodestra, rispetto ad altre che vedono una netta predominanza di amministrazioni di centrosinistra.
Non è avanzare pretese sulla eredità politica di uomini che comunque hanno segnato la recente vita politica del nostro territorio, quanto piuttosto il legittimo desiderio di vedere tangibilmente premiato il nostro impegno e quello di tutti coloro che fanno politica nel PdL nelle nostre realtà».










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