lunedì 23 settembre 2024


23/05/2009 20:17:48 - Manduria - Politica

La visita dell’on. Franzoso mette in luce le gravi carenze dell’ospedale manduriano

 
«Rispetto alla mia ultima visita, gran parte delle carenze, strutturali e di organico, dell’ospedale “Marianna Giannuzzi” si sono acuite».
A distanza di poco meno di due anni, l’on. Pietro Franzoso è ritornato a visitare il nosocomio manduriano. Accompagnato dai sindaci di Avetrana (De Marco), di Lizzano (Macripò) e di Maruggio (Chimienti), nonché dai due candidati alle Provinciali del PdL nei collegi di Manduria e da altri consiglieri comunali, il deputato ha nuovamente attirato l’attenzione dei media sulle gravi lacune dell’ospedale manduriano.
«Nulla si è mosso, in questi due anni, per l’attivazione della Rianimazione» ha fatto notare l’on. Franzoso. «E’ tutto bloccato, benché in più tornate sia stato finanziato lo stesso progetto che ne prevedeva l’apertura. Anche per le nuove sale operatorie l’attesa è stata lunga: forse la settimana prossima apriranno le prime tre sale operatorie (per la quarta è tutto in alto mare). Però saranno utilizzate le stesse strumentazioni in uso attualmente ai sanitari. Sempre a livello strutturale, i lavori di riqualificazione di un’ala dell’ospedale sono fermi. Ed accade che, da circa un anno, nel reparto di Ginecologia, non essendo disponibile la sala parto, è ora utilizzata la sala travaglio. Tutto ciò nonostante, sin dall’epoca della giunta regionale guidata da Fitto, vi fossero i finanziamenti per eseguire questi lavori. Finanziamenti che, temo, ora non siano più sufficienti a coprire i costi».
La visita dell’on. Franzoso ha toccato anche altri reparti: problemi di organico si riscontrano, in particolare, nel reparto di Ortopedia. Visitando quest’ultima struttura, si è appreso che, attualmente, vi sono in organico, a livello medico, solo il primario e due assistenti. Non potendo coprire, pertanto, tutti i turni, molto spesso non si riesce a far fronte alle urgenze. Ed i pazienti devono essere trasportati a Taranto o a Grottaglie. Inoltre, sempre per lo stesso motivo (e non potendo neppure contare sulla doppia reperibilità), i medici si troveranno di fronte ad un bivio: o continueranno a garantire gli interventi chirurgici, oppure le prestazioni ambulatoriali. E’ pertanto molto probabile che si opti per gli interventi chirurgici, mentre i pazienti dovranno rivolgersi altrove per le prestazioni ambulatoriali.
In questa situazione è quasi superfluo sperare che, negli altri reparti, le prestazioni ambulatoriali possano essere eseguite in tempi decenti. Si è per esempio appreso che, prenotando oggi l’esame cardiologico Holter, la prima data utile l’inizio del 2010… Per gli altri esami, sempre del settore della Cardiologia, i tempi di attesa sono … migliori: autunno del 2009.
Si vanno allungando anche le prestazioni ambulatoriali della Chirurgia: sino ad aprile, grazie al turno supplementare, bisognava attendere appena 10 giorni per una gastroscopia e una ventina di giorni per l’esame al colon. Oggi, invece, i tempi di attesa si sono raddoppiati.
Poi ci sono i problemi strutturali di sempre in alcuni reparti: stanze non dotate di servizi igienici oppure con più di due ricoverati. Standard alberghieri, quindi, che lasciano a desiderare.
«Non è più possibile tollerare questa situazione» ha affermato l’on. Franzoso, che ha criticato la gestione attuale della sanità.
Nella galleria altre foto della visita.










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