domenica 22 settembre 2024


22/07/2012 09:26:47 - Sava - Politica

Ancora disagi per la chiusura pomeridiana e per gli scarsi spazi nella sede delle Poste

 
L’utilizzo di una parte dell’immobile di via Fratelli Bandiera, che alcuni lustri fa fu ristrutturato per ubicarvi il mercato settimanale (ma che poi non è stato, in realtà, mai più utilizzato, nonostante i tanti soldi investiti), come seconda sede dell’Ufficio Postale di Sava.
La proposta viene avanzata dal sindaco Dario Iaia, sensibile agli ormai storici problemi dell’inadeguatezza dell’attuale sede: troppo piccola per le esigenze di una cittadina di circa 16.000 abitanti. Problemi che poi si acuiscono ulteriormente quando, nel periodo estivo, l’Ufficio Postale rimane chiuso nelle ore pomeridiane, per permettere ai dipendenti di godere, a rotazione, delle ferie estive.
Disagi che sono sfociati in agitate proteste nei giorni scorsi: alla base le lamentele degli anziani per code che, in particolare quando si effettuano i pagamenti delle pensioni, arrivano a durare anche alcune ore. Per riportare la calma sono dovuti intervenire i carabinieri.
Dario Iaia ha quindi deciso di convocare i dirigenti di Poste Italiane nel tentativo di individuare una soluzione che possa soddisfare sia l’utenza, sia la stessa azienda. La sua idea, già anticipata durante l’ultimo Consiglio Comunale, è appunto quella di utilizzare un immobile del comune (quello storicamente destinato ad ospitare il mercato coperto di via F.lli Bandiera, ma mai utilizzato), per aprire un secondo ufficio postale a Sava.
«Dobbiamo convincere Poste Italiane della reale necessità riscontrata dal paese», afferma Iaia. «La richiesta di potenziare il servizio in questione non è frutto di un mero capriccio, ma scaturisce da un disagio con cui tutti facciamo i conti, ogni giorno. E’ mio dovere far fronte alle necessità del paese che rappresento e per questo, ci stiamo muovendo, affinché Poste Italiane comprendano a pieno il problema. In più verrebbe rivalutato un immobile comunale, attualmente chiuso, ed il nostro comune potrebbe incassare delle somme che, in tempi di crisi e di tagli, fanno comodo».
Crediamo, però, che possa essere più semplice trasferire la sede nel nuovo immobile, più ampio e accogliente, e più difficile ottenere l’apertura di una succursale, anche perché occorrerebbe nuovo personale. Ma sarebbe già importante consentire all’utenza savese di aspettare il proprio turno in un ambiente molto più ampio rispetto a quello attuale. Ottenendo dalle Poste Italia, se possibile, un potenziamento dell’organico nei giorni di maggiore afflusso.










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