domenica 29 settembre 2024


31/07/2012 07:55:33 - Manduria - Attualitą

Potrebbe essere davvero l’ultima carta davanti all’insensibilità della Regione

 
Potrebbe essere presentato da tre associazioni ambientaliste (Legambiente, Wwf e Italia Nostra) un ennesimo ricorso finalizzato a fermare l’iter della gara d’appalto per la realizzazione del depuratore consortile di Manduria e Sava.
E’ questa la pista sulla quale stanno lavorando politici e rappresentanti delle associazioni che sono in primo piano innanzitutto per impedire lo scarico a mare dei reflui depuratori e, poi, anche per una diversa collocazione dell’impianto. Dopo la consultazione con alcuni legali salentini, si è appurato che la Regione Puglia non avrebbe coinvolto o comunque neppure ascoltato le associazioni ambientaliste locali nelle scelte operative. Potrebbe essere questo un appiglio per interrompere le procedure per l’aggiudicazione della gara, per la quale sabato scorso si chiudevano i termini per la presentazione delle domande da parte delle aziende interessate.
Davanti alla sordità della Regione Puglia, che da anni, in buona sostanza, non ha fatto un passo avanti in direzione della richiesta di tutte le comunità interessate (che temono l’inquinamento del mare, ormai una delle ultime risorse economiche del territorio), associazioni e partiti tentano le ultime carte.
Sembra che le associazioni locali siano disponibili a intraprendere questo ennesimo scontro giuridico con la Regione Puglia, non prima, chiaramente, di avere ottenuto l’o.k. da parte delle rispettive direzioni nazionali. Il periodo che si sta prendendo in considerazione, per individuare eventuali falle nelle procedure regionali, è quello che parte a novembre dello scorso anno. Si stanno raccogliendo, pertanto, tutti i documenti che potrebbero ritornare utili in questo ricorso.
Nel frattempo, si sta vagliando anche la possibilità di nuove mobilitazioni popolari.
«Ci riuniamo frequentemente (una o anche due volte ogni settimana), proprio per concordare una linea operativa» rende noto l’assessore del Comune di Avetrana, Antonio Minò, fra i più attivi in questa vera e propria “resistenza” contro l’imposizione regionale di dirottare in mare i reflui affinati. «Nei prossimi giorni decideremo se e quando ritornare in piazza per protestare contro l’insensibilità della Regione Puglia».
C’è voglia di continuare a lottare, quindi, anche se c’è la consapevolezza che le possibilità di evitare lo scarico nel mare dei reflui (e quindi l’alto rischio di inquinamento di uno dei tratti più belli e incontaminati della costa jonica) si affievoliscono ogni giorno che passa.










img
Cucina d'asporto e Catering
con Consegna a domicilio

Prenota Ora