domenica 22 settembre 2024


27/05/2009 06:42:17 - Maruggio - Politica

Il sindaco uscente ribatte: «E’ stato lui a tradire»

 
«Non sono stato io a tradire Giovanni Galiano: è avvenuto esattamente l’opposto. Pur essendo assessore in carica nella mia giunta, ha tenuto sempre aperta la trattativa per entrare a far parte anche della lista di centrosinistra. Ha giocato, insomma, su due tavoli. E questa cosa non ci è piaciuta».
Il sindaco uscente Alberto Chimienti spiega così la decisione di non ricandidare l’assessore Giovanni Galiano, sino a qualche settimana fa coordinatore dell’Udc di Maruggio, nella propria lista alle Comunali del 6 e 7 giugno prossimo. Dopo l’esclusione, Galiano aveva accusato il sindaco di tradimento.
«Avevo persino accettato di lasciare l’Udc quale condizione impostami per essere presente nella lista del PdL» si era lamentato Galiano. «Invece il sindaco mi ha scaricato all’ultimo momento, senza neppure avvisarmi».
A queste accuse replica oggi Alberto Chimienti, che svela alcuni retroscena.
«Avevamo saputo che Galiano aveva incontrato i rappresentanti della lista avversa: se c’era tutto questo desiderio di stare dalla nostra parte, per quale motivo lo ha fatto?» è uno dei quesiti che pone il primo cittadino maruggese. «C’era insomma la sensazione che stesse giocando su due tavoli diversi, in attesa di optare per la proposta politica migliore. Sensazione confermata anche da una indiscrezione che abbiamo ricevuto a poche ore dalla chiusura delle liste: una persona di mia fiducia, mi ha riferito che ci sarebbe stato un altro colloquio telefonico con l’altro candidato a sindaco. Ecco perché non ho neppure ritenuto di alzare la cornetta del telefono per avvisare Galiano della nostra decisione di non inserirlo in lista. La riprova che i nostri timori erano fondati è giunta appena si è aperta la campagna elettorale: ci risulta che Galiano stia sostenendo un candidato dell’altra lista. Possibile che in sole due settimane Galiano, che a parole sostiene di collocarsi politicamente col centrodestra, sia rimasto “folgorato” dai principi e dai valori della lista avversaria? Proprio per questo motivo, sono stato costretto a ritirargli anche la delega: è chiaro che non c’è più fiducia».
Il dott. Chimienti si sofferma anche su un altro particolare.
«Mi aveva detto che poteva contare su un gruppetto di attivisti in grado di garantire molti consensi alla mia lista. Gli ho chiesto di farmi dei nomi, ma non mi ha mai risposto. Ho allora avanzato una proposta: nell’ambito dello spirito di rinnovamento della lista (non più di 8 consiglieri uscenti e 8 volti nuovi), avevo suggerito a Galiano di farsi da parte, inserendo, al suo posto, una persona di sua fiducia (anche un familiare). Ma anche questa proposta è stata rifiutata».
Nella scorsa tornata, Galiano era stato fra i più suffragati della lista che sosteneva Chimienti.
«Credo che perderemo sicuramente una parte di voti sui quali poteva fare affidamento Galiano. Ma sono altrettanto convinto» conclude il dott. Chimienti, «che ne recupereremo tanti altri di gente che non ci avrebbe votato se Galiano fosse stato confermato in lista con noi».










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