domenica 29 settembre 2024


10/08/2012 09:05:03 - Manduria - Attualità

Dati alla mano, Legambiente di Manduria smonta le tesi dell’assessore Amati: “Il mare è inquinato dove ci sono gli scarichi del depuratore”

 
«I risultati delle analisi sui campioni di acqua prelevati da Goletta Verde inficiano completamente le tesi dell’assessore regionale Fabiano Amati: il tratto di mare di Specchiarica, scelto come recapito per i reflui del depuratore consortile, risulta non inquinato, al contrario del tratto di mare di località Forcatella, dove scarica il depuratore del comune dell’assessore, ovvero Fasano, che risulta fortemente inquinato».
I timori delle comunità del versante orientale della provincia di Taranto sono ora suffragati anche dati certi. Attualmente, al contrario di ciò che sostiene pubblicamente Amati, il tratto di costa di Specchiarica non è inquinato. Lo sono, invece, gran parte dei tratti di costa interessati dallo scarico dei depuratori o dalle foci di fiumi. Peraltro, non è certamente con il depuratore consortile di Manduria e Sava che si eviterà alle abitazioni sprovviste di fossa asettiche di scaricare nel sottosuole, non potendoci mai essere a disposizione centinaia di milioni di euro per dotare tutta la costa della città messapica (18 chilometri per circa un chilometro e mezzo di entroterra) della rete fognaria.
Sono, queste, le considerazioni degli attivisti manduriani di Legambiente, che l’altro ieri sera hanno presentato i risultati delle analisi eseguite da Goletta Verde. Risultati sconfortanti per tutta la provincia di Taranto, ad eccezione proprio di località Specchiarica, uno dei tratti più incontaminati della costa del versante orientale della provincia di Taranto. Fortemente inquinate da batteri sono risultate, infatti, le acque prelevate in località Romanazzi, a Castellaneta, nei pressi della foce del Lato; quelle prelevate a Palagiano; alla foce del fiume Lenne; a Massafra, alla foce del fiume Patemisco; a Marina di Pulsano, nei pressi dello scarico a mare del depuratore; e, infine, a Lizzano, nei pressi di Canale dei Cupi.
«Non è vero che le acque della nostra costa sono compromesse, come asserisce l’assessore Amati nel tentativo di giustificare il conferimento in mare dei reflui del depuratore» afferma il presidente della sezione di Manduria di Legambiente, Gregorio Attanasio. «Il nostro tratto di mare risulta ancora incontaminato dai batteri. E’ invece una verità inconfutabile, che i tratti di costa in cui vengono scaricate le acque dei depuratori sono risultato inquinati dalla presenza di batteri. E’ chiaro che noi non siamo contro il depuratore, che è sinonimo di civiltà. Ma vogliamo assolutamente evitare che le acque del depuratore consortile finiscano nel nostro mare, che rappresenta ancora una delle poche risorse dell’economia di questa zona. Ecco perché continuiamo a ribadire la richiesta di individuare altre soluzioni per il conferimento dei reflui. Soluzioni che, peraltro, sono state anche prospettate alla Regione Puglia».










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