domenica 29 settembre 2024
Probabile il ricorso delle associazioni ambientaliste
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aziende interessate. Possibilità che è nelle mani esclusivamente delle associazioni ambientaliste.
aziende interessate. Possibilità che è nelle mani esclusivamente delle associazioni ambientaliste.«Abbiamo contattato i legali dello studio Pellegrino di Lecce» hanno reso noto, l’altra sera, il presidente del circolo Legambiente di Manduria, Gregorio Attanasio, e gli altri attivisti presenti alla conferenza stampa. «Forse abbiamo individuato una “falla” all’iter burocratico seguito dalla Regione Puglia nell’approvazione del progetto del depuratore consortile. In sede di valutazione di impatto ambientale, infatti, non sono state interpellate le associazioni ambientaliste, le quali, pertanto, non hanno potuto esprimere il proprio parere sul progetto».
I legali salentini hanno chiesto di poter visionare tutti i documenti relativi alla valutazione di impatto ambientale, per poi esprimersi con più attendibilità sulle possibilità che l’impugnazione possa sortire gli effetti sperati.
«Entro questo fine settimana la documentazione sarà consegnata allo studio Pellegrino di Lecce» ha reso noto Attanasio. «Intanto abbiamo già acquisito la disponibilità a sottoscrivere il ricorso dai responsabili regionali delle tre associazioni interessate: Legambiente, Wwf e Italia Nostra. E’ probabile che possano associarsi altri sodalizi a vocazione ambientalista».
Attanasio è consapevole che se dovesse essere respinto anche questo ricorso, non vi saranno più chance a livello legale. La possibilità di individuare una alternativa al conferimento in mare dei reflui sarebbe poi legata solo alla volontà politica della Regione Puglia, sinora mai dimostrata con convinzione.
«I Comuni non possono più costituirsi legalmente in nessun tipo di procedimento. Tentiamo quindi quest’ultima strada, con il proposito di fornire anche noi un possibile contributo in questa mobilitazione contro la nefasta ipotesi di scarico a mare dei reflui. Scarico che avverrebbe in una zona che rientra nell’area Sic, sotto ad alcune dune il cui ripascimento è stato finanziato proprio dalla Regione e in una zona di costa ricca di scogli, che dovranno essere inevitabilmente distrutti dai lavori…».
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