domenica 29 settembre 2024


25/08/2012 19:16:02 - Manduria - Attualità

Nel dibattito sul depuratore interviene anche il rappresentante del PdL

 
«Fabiano Amati non intende “sentire ragioni”, mentre preferisce sentire canzoni …».
Il consigliere regionale del PdL, Arnaldo Sala, usa l’ironia per stigmatizzare la caparbietà dell’assessore regionale Amati nel difendere una scelta (lo scarico a mare delle acque del depuratore) impopolare tanto alla gente comune, quanto ai vip (Romina Power e Al Bano gli ultimi due esempi).
«Dopo le “poesie” di Vendola, con i problemi della Puglia rimasti irrisolti dopo sette anni di mal governo, ora assisto basito alle “canzoni” dell’assessore regionale ai Lavori Pubblici Fabiano Amati che, su un problema serissimo quale lo scarico a mare dell’impianto di depurazione e collettore di adduzione e scarico a servizio di Manduria e Sava e delle relative marine, non riesce a fare di meglio che citare canzoni» sostiene Sala. «L’assessore Amati, infatti, invece di dare risposte nelle sedi istituzionali alle comunità che, in base al principio della sussidarietà, legittimamente vogliono partecipare alle decisioni che riguardano il futuro del loro litorale, si avviluppa in una polemica inutile con Romina Power e Al Bano Carrisi.
Ringrazio quest’ultimi per aver voluto sposare la tesi delle popolazioni delle comunità interessate, che da anni chiedono di evitare lo scarico a mare dei reflui del depuratore in questione. E sono assolutamente d’accordo con Al Bano Carrisi: una donna non si dileggia e offende mai, ci sono modi e modi per rispondere ai suoi quesiti!
Sulla questione mi piace ricordare che già nello scorso mese di maggio, accogliendo le istanze dell’amico Mario De Marco, sindaco di Avetrana, presentai una interrogazione scritta all’assessore Amati in cui gli chiedevo di rispondere a diverse questioni poste dalle comunità del versante orientale. Dopo quattro mesi l’assessore Amati non si è degnato di rispondere, mentre per dileggiare Romina Power ci ha messo poche ore …
Sei mesi addietro il Consiglio Comunale di Manduria chiedeva ufficialmente alla Regione Puglia di cambiare l’ubicazione dell’impianto in modo da realizzarlo su terreni più vicini alle comunità da servire e, più in particolare, su fondi limitrofi a quelli di proprietà comunale sui quali, in base a uno studio tecnico di fattibilità, si potrebbero realizzare trincee drenanti e bacini di infiltrazione in cui versare le acque depurate e raffinate.
In base a studi di professori universitari, infatti, le acque sanificate potrebbero essere usate in agricoltura per uso irriguo e, in caso di sovrapproduzione, potrebbero essere versate in cave inutilizzate o nell’invaso di Pappadai, che fu creato proprio per aiutare l’agricoltura: altro che scarico in mare!
La soluzione tecnica per evitare lo scarico a mare dei reflui esiste, peraltro si tratta della stessa già adottata per altri depuratori pugliesi, una soluzione che eviterebbe in futuro danni a un ecosistema marino unico che attira in questa zona turisti da tutta Italia».










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