domenica 29 settembre 2024


25/08/2012 19:21:49 - Manduria - Attualitą

«Caro assessore su Manduria ci ripensi...»

 
Egregio Assessore Amati, mi permetto di scriverle queste serene considerazioni sulla vicenda del depuratore di Manduria che in questi giorni imperversa più per l'effetto gossip che per la «rozza materia della quotidianità», come avrebbe detto Bobbio. Premetto, per correttezza, che sono parte in causa perchè trascorro le mie vacanze nel mare di Punta Prosciutto, oltre perchè verso il mio doveroso obolo Tarsu e Imu, regalo dei Tecnici al governo, al comune di Porto Cesareo. Ho un interesse privato, quindi, a difendere l'ecosistema in cui vivo, come lo hanno i cittadini del rione Tamburi di Taranto, quelli di Brindisi e di tante altre località pugliesi, che vivono in aree «a rischio» ambientale.
 
Finalmente la vicenda del depuratore, alla quale la Gazzetta in passato ha posto grande attenzione, ha il giusto spazio nel dibattito pubblico, regionale e nazionale. Nel corso degli anni, ho visto crescere a Manduria, Avetrana, Porto Cesareo, e in tanti paesi vicini, un movimento di protesta contro il depuratore che verserebbe le acque (Lei dice pulite) nella laguna blu del mare salentino. Marce, petizioni, assemblee finora non hanno raggiunto alcun obiettivo.
 
La Politica, quando assume decisioni, spesso lo fa ammantando di ineluttabilità e tecnicismi, scelte che poi, come insegna Vendola, vanno a ferire la «carne viva» delle persone. È la stessa logica dei supertecnici che spiegano tutte le decisioni di «lacrime e sangue» con l'alibi che lo impone l'Europa. Troppo comodo. La Politica è tale quando fa discendere le azioni dai principi e dai valori. In caso contrario si riduce a mera Razionalità Amministrativa.
 
I cittadini di quest'area, a cavallo tra le province di Lecce e Taranto, avvertono sulla pelle il rischio che il depuratore di Manduria (ma se lo chiamassimo di Porto Cesareo forse l'impatto dal punto di vista mediatico sarebbe più devastante per la notorietà nazionale della località), possa cambiare la qualità della propria esistenza, nonché del sistema economico.
 
LA RICHIESTA - Le chiedo cortesemente: non ritiene che siano queste considerazioni meritevoli di qualche attenzione? Forse non sarebbe opportuno interpellare i cittadini per chiedere il loro parere? Da turista, come i tanti che anche in quest'anno «quaresimale» hanno scelto il Salento come luogo di riposo e di arricchimento culturale, non posso fare a meno di essere preoccupato. Come Ella ben sa, nella società dell'immagine la percezione vale e conta molto più della realtà. E tra i tanti turisti che continuano ad invadere il Salento, permane l'immagine di una terra e di un mare meraviglioso e incontaminato. Le dico francamente che le sue contro obiezioni, tecniche e tecnicistiche, sulle quali non mi avventuro non avendo le competenze scientifiche, forse non convincerebbero i turisti del mare. Che avrebbero anche ragione: se il sistema Puglia non è più in grado di garantire l'acqua azzurra e l'acqua chiara, perchè un nordico dovrebbe sobbarcarsi centinaia di chilometri per arrivare fino al Tacco d'Italia ? Non avrebbe ragione a fermarsi molto più a nord dove tra l'altro sono in grado di garantire una vera industria del divertimento e non solo qualche tarantolata?
 
Proprio sulla Gazzetta di ieri, nelle cronache di Lecce, si fa riferimento a un altro depuratore, quello in località «Tre fornelli» nell'area di Nardò, a qualche chilometro di distanza da quello che vorreste donare a Manduria, dove l'Assoimpresa denuncia, tra l'altro, il cattivo odore proveniente dall'impianto. I cittadini dovrebbero turarsi il naso e far finta di niente? Alla signora Power va il mio personale apprezzamento per la sobrietà con cui ha affrontato e posto la questione. Certo non è gradevole pensare che possa essere una «forestiera», ancorché amica della Puglia, a ricordare a noi pugliesi le bellezze e il patrimonio naturalistico che abbiamo il dovere di difendere.
 
Le chiedo, cortesemente, di non considerare chiusa la partita, di stoppare le carte, di ridiscutere, innanzitutto con i cittadini del luogo, la validità del progetto. E, se ci riesce, a convincerli che con il depuratore avranno la loro dose di felicità. Non mi sembra una proposta eversiva. Soprattutto per evitare, come succede per questioni più eclatanti, di dover aspettare decenni per ammettere di avere compiuto scelte sbagliate. Il sud Salento vive essenzialmente di turismo. Oppure pensa che una buona e razionale rete di depuratori possa costituire lo slogan della prossima campagna pubblicitaria per promuovere il turismo in Puglia?

Michele Cozzi











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