domenica 29 settembre 2024


30/08/2012 08:33:20 - Manduria - Attualitą

L’assessore regionale invoca la deroga dal Ministero per scaricare in falda le acque sanificate

 
«Non comprendiamo come mai il Ministero dell’Ambiente non ci dia la possibilità di scaricare in falda le acque sanificate. Abbiamo inoltrato reiterate richieste al legislatore nazionale e al Ministero dell’Ambiente (prima di noi lo ha fatto il presidente Fitto): quel tipo di scarico, che tra l’altro servirebbe a ridurre il cuneo salino della nostra falda».
Attraverso il nostro portale cittadino, l’assessore regionale Fabiano Amati indica quella che, a suo avviso, potrebbe essere l’unica alternativa allo scarico a mare dei reflui del depuratore.
«A queste nostre domande non abbiamo mai avuto risposte di merito, opportunamente motivate» afferma Amati, negli ultimi giorni protagonista di un “vivace” botta e risposta con gli ambientalisti locali attraverso i social network. «Ogni volta i soggetti interpellati si sono limitati ad esprimere immotivati dinieghi. E’ questo il motivo per cui ho continuamente motivato i movimenti di protesta a spostare l’obiettivo delle proprie ragioni su quel campo, interpellando almeno la delegazione pugliese di parlamentari, affinchè si possano far carico del problema. E’ inutile dirle che sul punto non ho mai avuto il piacere di registrare una presa di posizione che potesse aiutarci in questa difficile battaglia.
Penso tuttavia che il motivo di tale diniego consista nella circostanza che gli impianti di trattamento delle acque in esercizio in Italia (io dico a differenza di quelli pugliesi), non siano dotati di tecnologia adatta a restituire alla falda acqua opportunamente purificata, e che pertanto non si reputi conveniente raggiungere tali livelli di trattamento (il processo costerebbe molto) perchè il problema dello scarico non li tange, avendo a disposizione, anche qui a differenza della Puglia, le lavatrici naturali da avvelenare: i fiumi.
Mentre per la Puglia, quindi, la possibilità di derogare al divieto di scarico nella falda non avrebbe particolari esigenze di adattamento tecnologico (i nostri impianti sono generalmente a trattamento cosiddetto terziario, ed anche l’affinamento in Puglia appartiene - unico caso Europeo - alla gestione del servizio idrico integrato), nelle altre regioni tale processo sarebbe di difficile realizzazione, perchè lo scarico in falda comporta restrizioni nel trattamento simili a quelli standard (quasi) degli impianti pugliesi.
Non penso che il motivo possa consistere in altro».
Perché non avviare un confronto diretto con la gente che, a giusta ragione, è in apprensione per il rischio di inquinamento del proprio litorale?
«Sull’argomento ho incontrato decine e decine di cittadini, singoli o associati, che mi hanno chiesto di parlare sulla questione. Le rivelo che ogni incontro, svolto si in cordiale proficuità, si è sempre concluso con la presa d’atto che non vi sono soluzioni veramente alternative. Se tutte le persone che ho incontrato avessero la bontà di riferire il contenuto dei nostri incontri, proverei gratitudine, soprattutto perchè il movimento di protesta è animato, generalmente, proprio da quei cittadini che ho incontrato».










img
Cucina d'asporto e Catering
con Consegna a domicilio

Prenota Ora