domenica 29 settembre 2024


04/09/2012 09:22:39 - Manduria - Attualitą

«Ciò che stiamo facendo per Fasano, vorremmo poi fare per Manduria»

 
Scrivo innanzitutto per prendere atto della grazia (merce rara) e del non celato senso del dubbio con le quali la prof.ssa Cecilia de Bartholomaeis esprime la propria opinione, ed approfitto dell’occasione per ricambiarle i sentimenti di stima e ringraziarla per alcune frasi che prescindendo dal merito si fanno carico di comunicare quanto difficile sia la mia attività sulla materia.
Ma non scrivo solo per questo, evidentemente.
Lascio da parte tutti gli argomenti di merito sollevati dalla prof.ssa de Bartholomeis, che sono stati già trattati con altre lettere e comunicazioni: basta riprenderli e si troverà il mio punto di vista.
C’è un argomento nuovo che però vorrei trattare, quello che se fosse stato conosciuto ai tempi del nostro incontro, dice la prof.ssa de Bartholomaeis, le avrebbe fatto ridurre di un “filino” la cordialità: le opere di potenziamento ed ammodernamento dell’impianto di Fasano, posto a paragone (suppongo) con quello che vogliamo realizzare a Manduria.
Premettendo di non credere al fatto che la prof.ssa de Bartholomaeis avrebbe potuto ridurre, sia pur di poco, le modalità eleganti, ma ferme, di approccio agli altri, rilevo - in termini generali - che ciò che si sta facendo a Fasano (in termini di ammodernamento) è esattamente ciò che si vuol fare a Manduria (in termini di concezione tecnologica originaria).
E’ vero che a Fasano abbiamo finanziato l’ammodernamento e l’ampliamento dell’impianto di depurazione esistente. Il motivo? Non certamente per evitare lo scarico a mare (in battigia), che sarà sempre il suo recapito, ma per poter trattare la sovraportata (rispetto al depuratore esistente) che quella città produce, e così convogliare tutte le acque al modulo di affinamento (il primo in Puglia) già esistente.
In buona sostanza: rendere l’impianto esistente compatibile con il numero di abitanti equivalenti di quella città (a proposito, il procedimento di determinazione degli abitanti è un calcolo scientifico e statistico del quale non so dar conto per impreparazione) rendendolo simile all’intero schema che a regime vogliamo realizzare per Manduria.
Perchè tutto questo? Per evitare i problemi di sovraportata (fonte di disfunzionalità), così da convogliare tutte le acque trattate al modulo di affinamento esistente (il primo realizzato in Puglia negli anni 90), per il successivo riutilizzo in agricoltura.
Cioè? Quello che vogliamo fare a Manduria, con lo stesso tipo di recapito finale (in mare) che idraulicamente non può mancare sia pure come “troppo pieno”, con l’unica differenza che a Fasano avviene in battigia, mentre a Manduria avverrà attraverso condotta sottomarina.
Una domanda. E’ forse una colpa di quella città aver accettato molto prima (e con entusiasmo prospettico) l’avvio di questo processo (anni ‘80 ed io ovviamente non ero alla Regione), che oggi ha bisogno di ulteriori interventi per dotarlo dell’avanguardia tecnologica di cui disporrà quello di Manduria-Sava?
Se devo dire il vero sino in fondo, a Fasano (la mia città) non avrebbero potuto (qualora lo avessero ritenuto) contrastare lo scarico a mare, così come non lo possono contrastare ora, perchè non hanno mai avuto la fortuna di poter indicare una reale soluzione alternativa come quella della Palude del Conte per Manduria, che aspetto ancora di capire perchè negli anni scorsi fu sonoramente bocciata, facendomi ritrovare oggi (è questo il treno in corsa) spiacevolmente in questa situazione.
A proposito: su questo punto come mai nessuno è in grado di fornirmi motivazioni, almeno per completare il mio corredo di conoscenze storiografiche?
Mi dicono (aspetto di sapere se è vero) che proprio il rifiuto della Palude del Conte, quale recapito, fu il motivo per cui l’Amministrazione Comunale di Manduria indicò la soluzione alternativa della condotta sottomarina (soluzione che come ho già detto ci chiedono a Gallipoli, e noi abbiamo accettato), recepita nel Piano di Tutela delle Acque (approvato il 20.10.2009 col voto favorevole della maggioranza, Verdi compresi, e l’astensione dell’opposizione), mai impugnato dal Comune di Manduria perché (presumo) la soluzione prescelta era stata indicata proprio dall’Amministrazione municipale, ed un’eventuale impugnazione sarebbe apparsa quantomeno eccentrica.
Attraverso ManduriaOggi rivolgo la domanda alla gentile prof.ssa De Bartholomaeis: cosa dovrei fare ora, nella consapevolezza che la nostra attività risolve un problema di salute ed ambientale di eccezionale gravità? Attendere ancora ed acquisire una quota nel “gioco” delle posizioni zigzaganti (il sud immobile lo ha chiamato qualche giorno fa Lino Patruno su La Gazzetta del Mezzogiorno, commentando proprio questa vicenda), mentre il suolo, la falda e di conseguenza il mare ne subiscono danni imponenti?
Sono questi i motivi (e le domande) che mi rendono determinato, ma mai ostinato, prego di credermi: fossi ostinato non avrei mai potuto coltivare l’amore per la scienza che mi porta sempre a consultare su tutti gli argomenti (e su questo gli interpelli sono stati addirittura esagerati) le professionalità specifiche più autorevoli e più critiche, fonti del mio punto di vista e quindi della mia determinazione.
 
Fabiano Amati










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