domenica 29 settembre 2024


07/09/2012 10:41:11 - Manduria - Attualitą

Nel corso degli interventi si è ribadito che l’unica vera alternativa ancora esistente è la deroga per lo scarico in pozzi sperdenti in zone non sature

 
E’ terminato con una bagarre il convegno sul recapito finale del depuratore consortile, promosso dal comitato “No Scarico a Mare”. Nella parte finale dell’iniziativa, parte del pubblico ha dapprima chiesto ad alta voce la possibilità di intervenire per interloquire con i due consiglieri regionali presenti (Donato Pentassuglia e Uccio Curto) e per controbattere alle loro tesi. Davanti alla ferma presa di posizione della coordinatrice del comitato, Liliana Digiacomo, nel voler rispettare la scaletta dei lavori, ci sono stati dei “vivaci” botta e risposta fra il pubblico e i due consiglieri regionali, che ha indotto gli organizzatori a sospendere il dibattito.
Questo l’epilogo di una iniziativa dalla quale è emerso ancora una volta che l’unica vera strada percorribile, in alternativa allo scarico a mare dei reflui, è quella di chiedere la deroga al Ministero dell’Ambiente per lo scarico dei reflui affinati in pozzi sperdenti.
Deroga che, secondo il legale Domenico Sammarco, potrebbe essere rilasciata, in via temporanea, dalla Regione Puglia, anche se la competenza per l’autorizzazione definitiva è del Ministero per l’Ambiente. Il comitato, in tal senso, ha affidato l’incarico proprio all’avv. Domenico Sammarco di predisporre un’apposita istanza al Ministero dell’Ambiente. Va precisato che la proposta del comitato (ben illustrata dai docenti universitari Del Prete e Caliandro) è tesa al riutilizzo in agricoltura delle acque sanificate e lo scarico della parte eccedente nei pozzi sperdenti in zone non sature.
«La deroga è prevista dalla legge nei casi in cui vi siano dei benefici ambientali» ha dichiarato Sammarco. «Benefici che, nel nostro caso, sono individuabili nella riduzione della contaminazione salina, nell’opera di contrasto al rischio della desertificazione, nella salvaguardia del sistema marino e nella tutela dell’economia turistica e agricola».
Il consigliere regionale Pentassuglia (al contrario delle decise prese di posizione di Amati e Vendola degli ultimi giorni) ha dichiarato di essere interessato a queste alternative, garantendo che il depuratore avrà i moduli per la sanificazione e che la Regione ha interesse affinchè il depuratore entri in funzione nel più breve tempo possibile. Più critico l’altro consigliere regionale Uccio Curto, per il quale solo la volontà politica della maggioranza della Regione Puglia potrebbe sbloccare un iter che è giù giunto alla gara d’appalto.
Poche novità sostanziali, quindi, e una considerazione che circolava nel pubblico.
«E’ uno spettacolo già visto: anche le rassicurazioni ascoltate nella stessa aula da vari politici a difesa del “Giannuzzi” sono poi state puntualmente disattese…».










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