domenica 29 settembre 2024


08/09/2012 10:42:09 - Manduria - Attualità

Ecco il testo di una lettera inviata anche a Vendola e Amati

 
Anche l’Associazione Regionale delle Bonifiche e delle Irrigazioni propone di raccogliere le acque sanificate dei depuratori pugliesi in cave dismesse o in insenature naturali, per poi usarle a fini irrigui.
Una proposta in tal senso è stata avanzata, il 3 settembre scorso, dalla direttrice generale, Anna Chiumeo, attraverso una missiva indirizzata al governatore Nichi Vendola, all’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Fabiano Amati e al commissario prefettizio del Comune di Manduria, Aldo Lombardo.
«La nostra associazione, unitamente ai consorzi dell’Arneo e di Ugento Li Foggi, ha presentato al Forum alternativo di marzo a Marsiglia il progetto dei cento laghi del Salento, progetto accolto favorevolmente da tutti i partecipanti» scrive Anna Chiumeo. «Il progetto consiste nell’adoperare come raccoglitori di acque reflue le cave dismesse o le insenature naturali, depurarle e ovviamente usarle a fini irrigui, con il risultato non solo di avere più acqua per i campi e, quindi, per l’uomo, ma anche spazi verdi e un mare più pulito, in quanto le acque dei depuratori non sarebbero più versate, appunto, nel mare. Questa idea (cioè l’utilizzo di cave dismesse o insenature naturali), riguarda tutto il territorio pugliese: infatti il Consorzio del Gargano, in collaborazione con i Comuni interessati, ha già avuto qualche finanziamento».
Poi la direttrice generale dell’associazione si sofferma sulla situazione di Manduria.
«Il Comune di Manduria è proprietario di una azienda agricola, denominata “Marina”, di 100 ettari, già indicata come possibile sito in cui ubicare delle trincee drenanti. Invece potrebbe essere scelto il metodo della fitodepurazione e con questa acqua depurata irrigare i campi nella primavera e durante l’estate. In inverno e in autunno la si potrebbe raccogliere in un invaso ricavato sempre all’interno della struttura, dando così vita ad uno spazio verde o, meglio, ad un’oasi, che potrebbe essere adoperata per attività turistiche o economiche. Chiaramente la proposta è esposta in maniera molto sintetica e andrebbe illustrata meglio dal vivo. Per cui si chiede agli amministratori regionali un incontro per una più approfondita esposizione».
Un’altra proposta, quindi, sul tavolo, sempre più animato, della discussione in atto per evitare lo scarico in mare dei reflui sanificati. Allo stato attuale, però, si guarda con interesse alla possibilità che il Ministero conceda la deroga per lo scarico del troppo pieno in pozzi sperdenti.
Senza dimenticare che l’appalto dell’opera, dopo che è abbondantemente scaduto il termine per la presentazione delle offerte, sarà presto aggiudicato…










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