mercoledì 25 settembre 2024


21/09/2012 10:34:42 - Salento - Attualità

Bloccata la raccolta in alcuni Comuni

 
Rifiuti nel caos: un’intera provincia sull’orlo del baratro. Gli impianti di smaltimento dei rifiuti di Ugento, Poggiardo e Cavallino restano chiusi e per il Salento resta la situazione di difficile emergenza con l’immondizia che potrebbe restare per strada da qui a qualche giorno. Anzi da qui a qualche ora.
La raccolta è bloccata in alcuni comuni, mentre a Lecce già da domani si potrebbero riscontrare i primi disagi. Nonostante appelli, vertici e decine di sindaci che, ieri mattina, si sono ritrovati nella sede della Provincia, a Palazzo dei Celestini, dopo la convocazione da parte del presidente Antonio Gabellone.
Nulla si muove e la gente, con gli impianti chiusi, comincia ad aver paura. «Nessuno mi ha chiamato, nessuno ci ha convocato, non sappiamo nulla», dice Antonio Albanese, amministratore Cogeam, il Consorzio cui fanno capo le società Progetto Ambiente dei Bacini Lecce 1, Lecce 2 e Lecce 3 che gestiscono i relativi impianti. Impianti chiusi perché è finito il carburante, il gasolio. E non ci sono soldi per l’approvvigionamento, né ci sono soldi per pagare l’energia elettrica. E senza energia gli impianti si fermano. Con la conseguenza che la filiera dei rifiuti in tutto il Salento rischia di incepparsi. Questo perché prima le Ato e ora i Comuni hanno accumulato un debito, nei confronti delle società che gestiscono gli impianti, che è di 9,5 milioni, prossimi a diventare il 30 settembre prossimo 11,5 milioni».
L’imprenditore punta l’indice contro la gestione del ciclo e snocciola le cifre. Le Ato, che hanno cessato la loro attività il 30 aprile scorso, fino a quella data hanno accumulato debiti nei confronti delle società Progetto Ambiente per 6,5 milioni di euro, dei quali ben 6 a carico della sola Ato Le2, il resto dell’Ato Le3. All’Ato Le1 la fatturazione avveniva, anche prima del 30 aprile, a carico dei Comuni. Dal 1° maggio sono maturati crediti a carico dei singoli Comuni per ulteriori 3 milioni. Ieri a Palazzo dei Celestini era stata convocata l’assemblea dei sindaci per discutere della perimetrazione delle Aro, le aree di raccolta ottimali che saranno definite fra un mese dalla Regione Puglia su indicazione dei sindaci. All’assemblea, convocata dai commissari liquidatori delle tre ex Ato, Gianni Garrisi per l’Ato Le1, Silvano Macculi per l’Ato Le2 e Francesco Ferraro per l’Ato Le3, è intervenuto anche il capo di gabinetto della prefettura, Guido Aprea a sollecitare i Comuni con i debiti maggiori ad aprire i cordoni della borsa e pagare il dovuto. Anche perché, proprio a causa di alcuni Comuni negligenti, si creano disservizi che poi ricadono su tutta la comunità salentina. «E questo – ha tuonato Francesco Ferraro - non è giusto. È paradossale che i Comuni dell’ex AtoLe3 paghino per colpe che non hanno. La Cogeam non può chiudere l’impianto di Ugento per una situazione debitoria di appena 328.000 euro maturata al 31 dicembre 2011. Cogeam conosce da tempo la situazione e non può penalizzare un intero territorio e la popolazione dei Comuni dell’ex Ato Le3, creando una situazione emergenziale anche per chi ha sempre correttamente pagato il dovuto - ha continuato Ferraro. - e l’ex Ato Lecce 3 non ha rilevanti pendenze con chi gestisce le discariche. Cogeam, quindi, non chiuda la discarica di Ugento e provveda con altri sistemi a risolvere i suoi problemi, scegliendo di non penalizzare un territorio virtuoso», conclude Ferraro. Quest’ultimo ha poi fornito la lista dei debiti dei 18 Comuni della sua Ato che, al 9 settembre avevano in tutto, fra raccolta, smaltimento e contenziosi vari, 3.122.161,68 euro di debito - il maggiore dei quali riguarda Casarano con 1.160.714,25 euro - ma, se si guarda solo ai debiti verso le società che gestiscono gli impianti il debito, è di soli 328.000 euro.










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