mercoledì 25 settembre 2024


29/09/2012 07:11:02 - Salento - Attualità

Intanto continua l’esodo delle comunità del sud Brindisino verso Lecce: anche San Pietro Vernotico e Torchiarolo vogliono abbandonare Brindisi

 
Il tempo stringe, ma l’intesa latita: l’assessore regionale Marida Dentamaro ha convocato i presidenti delle Province pugliesi in merito al riordino agli enti locali. Spaccatura tra Brindisi e Taranto in merito al capoluogo. Ora la palla passa al Consiglio comunale jonico. Intanto continua l’esodo delle comunità del sud Brindisino verso Lecce: oggi delibere per San Pietro e Torchiarolo.
 
L’assessore Dentamaro - come detto - ha incontrato, questa mattina, su richiesta del Presidente Upi- Puglia, Schittulli, i Presidenti delle Province pugliesi che hanno preferito rappresentare le loro posizioni nell’incontro odierno piuttosto che affidarle alla Cabina di Regia, prevista dalla l.r 36/2008.
Dall’incontro non sarebbe emersa, sul riordino, alcuna posizione unitaria né riguardo ai territori a nord della città metropolitana, né per ciò che riguarda l’area a sud di Bari. Unico elemento condiviso, ha sintetizzato l’assessore Dentamaro al termine della riunione, sarebbe la richiesta di rimettere ogni decisione alla volontà dei Comuni, compresi quelli ricadenti nel territorio dell’area metropolitana, la cui istituzione è contestata dai vertici delle Province Bari e BAT.
Marida Dentamaro ha quindi confermato la convocazione della Cabina di Regia, prevista per il prossimo 2 ottobre, dove riferirà quanto emerso nell’incontro con i Presidenti delle Province pugliesi, confermando altresì la disponibilità delle Province di Foggia e Lecce ( quelle con i requisiti di sopravvivenza) ad accogliere nei propri territori i Comuni che si esprimeranno in tal senso.
“ Quanto ai territori a sud di Bari- dice l’assessore Dentamaro- le Province interessate non hanno espresso una scelta unanime sulla costituzione di uno e due province.
“Questo riordino- commenta Marida Dentamaro, impegnata in questi giorni nei numerosi incontri organizzati sull’argomento dai Comuni- è proprio un parto difficile: se nemmeno i sei Presidenti riescono ad esprimere unità di vedute, allora fanno bene i Comuni ad attrezzarsi per affrontare, comunque,la nuova architettura dello Stato, ferma restando la volontà della Regione a supportarli in ogni iniziativa di raccordo territoriale e collaborazione istituzionale”.










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