mercoledì 25 settembre 2024


04/10/2012 10:21:54 - Salento - Attualità

Il sindaco di Nardò ha annunciato di voler impugnare l’ultima determinazione dell’AQP

 
Nella giornata di martedì, si è svolta a Nardò, in piazza Castello, una manifestazione spontanea del movimento No-Tub. Come è noto il movimento il raccoglie, attraverso il social media Facebook, quanti si oppongono (in sostegno e compartecipazione alle azioni del Comitato di Tutela del Paesaggio) allo scarico in mare dei reflui fognari e, in particolare, al progetto di collettamento dei reflui provenienti da Porto Cesareo e prolungamento della condotta situata lunga la costa del Parco di Porto Selvaggio, in località Torre Inserraglio.
L’iniziativa, nata con l’idea di supplire alla diffusa mancanza di informazione sull’argomento e sensibilizzare l’opinione pubblica, ha visto la partecipazione di circa centocinquanta persone e si è rapidamente trasformata in una manifestazione spontanea: con l’utilizzo di materiale di fortuna, riveniente da precedenti iniziative, una ventina tra i presenti hanno occupato la fontana di piazza Castello. A termine dell’improvvisato sit-in i manifestanti hanno incontrato il sindaco Marcello Risi.
Dall’incontro sono emerse 4 importanti notizie:
1) Il primo cittadino ha comunicato la propria decisione di dar mandato agli uffici comunali per la presentazione di un ricorso contro una determinazione dell’AQP, che rappresenta un ulteriore passo verso la realizzazione delle opere. Il ricorso offre una possibilità e rappresenta, quindi, un respiro di sollievo per quanti si battono contro queste opere.
2) Il sindaco, malcelando un risentimento verso AQP ed assessore regionale Amati, ha condiviso il clima di “poca attenzione riservata da Regione ed AQP rispetto alla posizione della seconda città della provincia”.
3) Dall’incontro è emerso che l’atto originario, sottoscritto dalle precedenti amministrazioni in conferenza dei servizi con gli enti coinvolti, “è - come ha detto lo stesso Marcello Risi - saltato completamente e - ha aggiunto - quindi ora bisognerà iniziare da capo”.
4) Il rischio che la Regione e l’Acquedotto Pugliese, continuino imperterriti per la loro strada, sfidando il tempo e i ricorsi, è alto. Un’impressione, questa, condivisa tanto dagli attivisti quanto dal primo cittadino. 











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