domenica 29 settembre 2024


06/10/2012 10:54:21 - Manduria - Attualitą

Il docente universitario: «E’ importante non sprecare le acque sanificate, ma anche avere al più presto il depuratore»

 
Il docente universitario Mario Del Prete ottimista sulle possibilità di evitare lo scarico in mare dei reflui affinati del depuratore attraverso il riuso irriguo e lo scarico in pozzi sperdenti del surplus.
«La costruzione del nuovo depuratore e il riuso dei reflui, con l’eliminazione di qualsiasi modalità di scarico in mare, sono scelte strategiche fondamentali per il futuro economico-ambientale del territorio comunale di Manduria» sostiene Del Prete, che ha redatto, insieme ad un collega, il progetto alternativo allo scarico a mare. «La messa in esercizio del nuovo depuratore è diventata improcrastinabile. I fruitori e i pianificatori delle risorse idriche hanno il delicato compito di evitare sprechi e di riutilizzare al meglio il prezioso liquido disponibile. Molti, ma non tutti, hanno capito l’importanza del riuso. Anzi, chi non capisce la dimensione del problema continua ad affermare che agli agricoltori non serve acqua o ancora più banalmente che i serbatoi non convenzionali sono un pericolo per le zanzare. Nella condizione ambientale esistente è inaudito buttare a mare l’acqua preziosamente recuperata. Essa si può utilizzare tutta con il riuso in agricoltura, con lo stoccaggio del surplus invernale e tramite pozzi sperdenti per la ricarica indiretta delle acque sotterranee salmastre presenti nelle fasce territoriali a ridosso della costa».
Del Prete è quindi convinto che questa sia la strada da seguire per evitare lo scarico a mare dei reflui.
«E’ proprio il totale riutilizzo dei reflui depurati che rende attuabile, oltre che necessaria, l’eliminazione dello scarico in mare, sia pure dopo l’aggiudicazione di gara» prosegue Del Prete. «E’ questo che ha espressamente affermato l’assessore Amati, ritenendo sufficientemente “blindato” dall’AQP il contratto d’appalto.
Bisogna saper cogliere gli aspetti positivi derivanti dall’intervento generale di risanamento ambientale, rappresentato dalla costruzione del nuovo depuratore e delle reti fognarie, per rilanciare l’economia manduriana. E’, infatti, decisivo il recupero delle acque depurate ai fini dello sviluppo futuro dell’agricoltura nonché alla lotta alla desertificazione e alla contaminazione salina della falda profonda, mentre l’eliminazione della condotta sottomarina non può che favorire lo sviluppo turistico della costa.
Ci sono ampi margini per ottenere la variazione in corso d’opera del recapito finale, eliminando qualsiasi modalità di scarico a mare. Il recapito dei reflui in pozzi sperdenti si profila come tipologia di scarico su suolo (non in falda) consentito per deroga dal codice dell’ambiente in caso di palesi vantaggi ambientali.
Per questi obiettivi, comitati, forze politiche e cittadini devono battersi tutti insieme con grande determinazione, senza isterismi e riserve mentali. Noi continueremo a fare il nostro dovere».










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