lunedì 23 settembre 2024


24/11/2012 11:59:06 - Manduria - Politica

Il consigliere provinciale dell’Udc: «La deroga allontanerebbe il rischio di far scaricare le stesse acquee in mare in un tratto di costa riconosciuta come area SIC»

 
«L’assessore provinciale all’Ambiente, Giampiero Mancarelli, si faccia portavoce delle istanze delle popolazioni del versante orientale della provincia di Taranto, rivolgendo direttamente al Ministro Clini, durante l’incontro già programmato, la richiesta di concedere la deroga che consenta lo scarico in pozzi sperdenti delle acque affinate del depuratore eccedenti al fabbisogno irriguo».
E’ la richiesta che il capogruppo provinciale dell’Udc, Mimmo Lariccia, ha rivolto all’assessore provinciale Giampiero Mancarelli, al termine di un incontro monotematico con il presidente della Commissione Ambiente Regionale, Donato Pentassuglia, sulla vertenza relativa al depuratore consortile di Manduria e Sava. Incontro promosso dallo stesso Lariccia e dal presidente della Commissione Ambiente provinciale, Bartolo Punzi, al quale, oltre al consigliere regionale Pentassuglia, ha partecipato anche Mancarelli.
«Il mio intervento ha ribadito la criticità su un possibile scarico a mare delle acque del depuratore» afferma Lariccia. «Ho proposto, pertanto, la realizzazione di un nuovo depuratore di ultimissima tecnologia attraverso un’idea progettuale innovativa, che abbia la capacità di sanificare le acque al fine dell’utilizzo in agricoltura, attraverso un processo di superaffinamento previsto dal decreto ministeriale 185.
Soluzione, questa, che allontanerebbe il rischio di far scaricare le stesse acquee in mare in un tratto di costa riconosciuta come area SIC, con la possibilità oltremodo di poter trasferire l’eventuale troppo pieno (acquee superiori al fabbisogno agricolo) in soluzione alternative quali ad esempio le trincee drenanti, su terreni di proprietà della stessa Amministrazione Comunale di Manduria. Da uno studio geologico si evince la loro idoneità per le caratteristiche riscontrate (si tratta di una zona carsica).
Chiedo, dunque, che l’assessore Mancarelli si faccia portavoce dell’istanza presso il Ministero, finalizzata all’ottenimento di una deroga rispetto a quanto disciplinato dal Codice dell’Ambiente. Ovvero di poter evitare lo scarico in mare, affinché si tuteli un patrimonio marino e territoriale riconosciuto come aree SIC tutelando così oltremodo le falde acquifere sotterranee, che risultato essere sempre più carenti di risorse idriche a causa dei prelievi indiscriminati di acqua attraverso i pozzi artesiani».










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