lunedì 23 settembre 2024
Mimmo Carrieri sollecita la risoluzione del problema
«A distanza di quattro anni da quanto il problema fu posto
anche con una petizione popolare (furono raccolte circa 3.000 firme), il problema dell’inadeguatezza della sede dell’Ufficio Postale di Sava non è stato ancora risolto. E, in particolare nei primi giorni del mese, all’esterno dell’ufficio si formano delle estenuanti code».
anche con una petizione popolare (furono raccolte circa 3.000 firme), il problema dell’inadeguatezza della sede dell’Ufficio Postale di Sava non è stato ancora risolto. E, in particolare nei primi giorni del mese, all’esterno dell’ufficio si formano delle estenuanti code».Mimmo Carrieri risolleva un problema ormai vecchio, parzialmente risolto nel 2008.
«Sono trascorsi oltre quattro anni da quando, su mia iniziativa fu promossa una petizione popolare (sottoscritta da circa 3.000 cittadini), attraverso la quale veniva chiesto alla Direzione Nazionale delle Poste Italiane il doppio turno di apertura dell’Ufficio Postale di Sava» ricorda Mimmo Carrieri. «In seguito alla mia iniziativa, nell’aprile del 2008 le Poste decisero per l’apertura ad orario continuato: mattino e pomeriggio».
Si è trattato, però, di una soluzione parziale.
«Purtroppo nei primi giorni di ogni mese (per la precisione dall’1 al 16), a causa dei pagamenti delle pensioni Inps e Impdam, all’esterno dell’Ufficio Postale (con il sole d’estate e con la pioggia e il freddo di inverno), continuano a formarsi sin dal primo mattino delle lunghe code. Ciò accade» spiega Carrieri, «a causa della ridotta capienza della sala che, come ha avuto modo di dichiarare il direttore della Filiale di Taranto Luigi Capasso, non consente (per motivi di sicurezza) lo stazionamento a più di 30 persone.
Quindi la ridotta capienza della sala o il “fuori servizio” del Postamat (come è accaduto nei giorni scorsi) creano lunghe code all’esterno dell’Ufficio sino ad occupare la strada ad intenso traffico veicolare.
Tale situazione riveste carattere di sicurezza ma anche di ordine pubblico, in quanto spesse volte si sono verificate casi di intemperanze per i quali sono dovuti intervenire i Carabinieri. Da tutto quanto ciò si evidenzia la necessità di un risolutorio intervento mirato alla soluzione del disservizio».
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