domenica 29 settembre 2024


24/12/2012 10:34:02 - Manduria - Attualità

I parroci, i sacerdoti e i religiosi della comunità ecclesiale di Manduria inviano un messaggio di riflessioni e di auspici alla città messapica

 
Un messaggio di speranza come segno del “nostro affetto e della nostra vicinanza in questi tempi così difficili per tante famiglie”.
I parroci, i sacerdoti e i religiosi della comunità ecclesiale di Manduria inviano un messaggio di riflessioni e di auspici alla città messapica.
«Sarà, certamente, un Natale dimesso a motivo delle tante problematiche personali e sociali che, quotidianamente, interrogano la nostra vita» si legge nel messaggio. «La crisi economica sembra inesorabilmente costringerci a guardare al futuro con pessimismo, cresce il numero dei poveri, di quanti non vedono riconosciuti i propri diritti, primi fra tutti quelli della salute, del lavoro e della casa. Aumentano anche nuove e preoccupanti povertà che annullano il senso della vita. Di fronte a questo scenario, siamo tentati di cedere allo scoraggiamento e alla rassegnazione, ma non possiamo dimenticare che il Natale è, in fondo, l’annuncio di una buona notizia, della solidarietà di Dio con l’uomo: Dio è con noi, ci è vicino, è un Dio simpatico nel vero senso della parola, capace cioè di “condividere” le sofferenze umane e di aprire il nostro cuore alla fraternità e alla comunione. Le Caritas delle nostre parrocchie offrono un servizio sul territorio che vuole essere un segno della premura da parte di Dio verso il suo popolo e dell’attenzione della Chiesa verso chi vive nel bisogno».
Ma la crisi che il mondo vive non è solo di natura economica.
«La crisi è soprattutto morale» sostengono ancora i parroci, i sacerdoti e i religiosi della comunità ecclesiale di Manduria. «Ci accorgiamo come spesso, anche fra di noi, aumenta l’individualismo che genera disinteresse, chiude al dialogo e si trasforma in egoismo. Non di meno si diffonde un clima di illegalità in ogni ambito sociale, turbando la convivenza e facendo crescere lo smarrimento e la disgregazione. Se riusciremo a impegnarci in uno stile rinnovato di dialogo più che di conflitto, se investiremo insieme tempo ed energie per educare le nuove generazioni ai valori autentici dell’onestà, dell’interiorità, dell’essenzialità e del sacrificio, se saremo più capaci di condivisione, si aprirà davanti a noi la via del vero progresso umano e sociale.
E’ l’unità la risposta più efficace alle sfide di questo momento difficile. La Chiesa non ha proposte magiche per la risoluzione dei problemi, ma, sentendo essa stessa la fatica del camminare nella storia, annuncia la perenne novità del Vangelo. Questo “lieto annuncio” non è un sistema di pensiero, ma, anzitutto, una Persona, Gesù Cristo, il Figlio di Dio, che con la sua venuta nel mondo ci ha indicato il senso autentico della vita: l’amore, la solidarietà, il bene. In nome di questa certezza, alla base dell’impegno di tutti noi, vi auguriamo di cuore buon Natale!».










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